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Più immigrati per tutti Via al decreto permessi

Gli immigrati sbarcano a Civitavecchia

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Governo e Regioni atto secondo. I rappresentanti dell'esecutivo e degli enti locali, chiusi a Palazzo Chigi fino a tarda sera, riscrivono l'accordo sull'immigrazione siglato il 30 marzo scorso. Piccoli insediamenti di immigrati distribuiti in tutta Italia, no alle tendopoli, coinvolgimento in prima battuta della Protezione Civile, insieme alle Regioni e agli enti locali, concessione dell'articolo 20, ovvero del permesso temporaneo di soggiorno, (sul quale oggi il governo dovrebbe emanare il decreto relativo): questi i punti chiave del nuovo testo. Il Governo si impegna anche ad avviare un'iniziativa verso l'Unione Europea affiché gli immigrati possano circolare anche nei Paesi europei. Chi opterà per il permesso di soggiorno temporaneo sarà assistito «e di ciò si fà garante il governo». Sarà assicurato un finanziamento «adeguato e capiente» per sostenere l'emergenza al Fondo presso il Dipartimento nazionale di Protezione civile, mentre il Piano per l'accoglienza dei profughi sarà presentato entro 10 giorni. «Abbiamo deciso di andare tutti insieme, Governo, Regioni, Province e Comuni, a presentare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano questo accordo che consente all'Italia di dare una risposta e gestire questo Piano con indispensabile coerenza», ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, in una conferenza stampa che si è tenuta alle 23 a Palazzo Chigi. Soddisfatto il governatore della Puglia Nichi Vendola «Credo abbia prevalso il buonsenso: il Governo accetta di applicare l'articolo 20 per dare un permesso temporaneo ai migranti e permettere loro di defluire verso Schengen. Abbiamo insistito per cambiare lo stile che non può essere militare». «Mi pare che tutte le questioni che avevamo chiesto, dalla distribuzione sul territorio al superamento delle grandi aggregazioni, sono state accettate», commenta la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Ciò che rivoluzionerà il piano di gestione dei tunisini arrivati a Lampedusa è però il decreto per i permessi di soggiorno temporanei. Il provvedimento consente a tutti gli altri di girare liberamente per il Paese e - secondo il capogruppo del Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro - «può essere impiegato nell'Area Schengen». Il che - tradotto - vuol dire che i tunisini avrebbero la possibilità di varcare i confini italiani per raggiungere i propri familiari in Francia e Germania. È quel che temono i cugini d'Oltralpe e che spera la Lega, costretta altrimenti a dover accogliere anche al Nord i tunisini eventualmente respinti ai confini.

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