Udienza lampo. Luci rosse in tribunale
Riflettori accesi, pareti imbiancate, starlettes truccate. Che lo show in mondovisione abbia inizio. Stamattina alle 9.30 va in scena il B-Day, debutto del processo del secolo. Poco importa se l'udienza serve solo a smistare il rinvio a fine maggio e se oggi non ci saranno né Silvio, né i suoi legali né la reginetta del ballo Ruby che potrebbe costituirsi all'ultimo minuto parte civile. Il gran pienone atteso davanti al tribunale si accontenterà di scorgere sulle scalinate un'olgettina o un'arcorina dell'ultima ora. L'importante è esserci e magari fare «ciao ciao» con la manina davanti alle tv che stanno già affollando l'ingresso del Palazzo di Giustizia. Ieri sono infatti sbarcate le prime troupe delle televisioni straniere, che stanno girando immagini e facendo servizi sulla vigilia del processo. Giornalisti francesi, tedeschi e anche australiani che oggi non potranno portare le loro telecamere all'interno dell'aula per riprendere l'udienza. La procura generale infatti non ha mutato la sua linea e continua a vietare l'ingresso a telecamere e fotografi. Oggi la questione potrebbe riproporsi davanti al presidente del collegio della quarta sezione penale, che già nei giorni scorsi aveva autorizzato due telecamere ad entrare per poi girare le immagini alle altre testate. Dunque ci potrebbe essere uno spazio di apertura per le prossime udienze, anche se spetta alla Procura generale decidere sull'accesso al Palazzo, negato al momento «per ragioni di sicurezza». Nel frattempo sono state imbiancate le pareti dell'aula della prima corte d'assise d'appello, la più grande del Tribunale dove in passato sono stati celebrati i maxi processi alle Br e dove Antonio Di Pietro, allora pm simbolo di Mani Pulite, si tolse la toga al termine del processo Enimont.