Le Regioni sperano nel vertice di Tunisi
Gliaccordi presi con il governo, mercoledì pomeriggio, erano altri: a loro spettava occuparsi solo dei profughi, non degli immigrati clandestini. E il problema che tormenta da settimane il Paese non sono certo i 2 mila profughi libici ma i 20 mila clandestini che premono sul sud Italia. Proprio di questi 20 mila, e di dove sistemarli, si è parlato nell'incontro tra Stato e Regioni, alla presenza del premier. Non si può certo dire si sia arrivati a una conclusione definitiva. «Diciamo no a situazioni che non si possono gestire, le tendopoli non sono gestibili - ha scandito, a riunione conclusa, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani - abbiamo chiesto un nuova proposta che l'esecutivo si è riservato di presentare martedì». Tutto rimandato, insomma. I Governatori aspettano fiduciosi il ritorno di Berlusconi e Maroni dalla Tunisia, sperando che esca qualcosa di buono dall'incontro bilaterale previsto per lunedì. Le Regioni rimangono convinte che per questi immigrati vada attivato l'articolo 20 del testo unico sull'immigrazione che offre protezione temporanea agli immigrati e dà la possibilità di ricongiungimenti familiari con persone che si trovano in altri Paesi dell'Europa. «È difficile, in un momento di crisi umanitaria, distinguere chi è profugo da chi è clandestino. E comunque bisogna dire no a ogni forma di respingimento collettivo», ha osservato il governatore della Puglia, Nichi Vendola, criticando il "modello Manduria". «Chiedo che non si facciano "campi di concentramento". In Toscana siamo contenti di esseri riusciti a smantellare l'ipotesi del campo di Coltano (Pisa)», ha commentato Enrico Rossi. Ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. «Il governo non ci ha rivolto alcuna richiesta formale né di tendopoli né di accoglimento di immigrati irregolari in altre situazioni - ha detto - alle Regioni rimane la richiesta ufficiale di ospitare i profughi». Quanto ai siti dove collocare questi migranti, il governatore del Veneto Luca Zaia ha chiarito che «al momento non c'è alcuna decisione da parte del Governo circa puntuali localizzazioni in Veneto» mentre il governatore del Lazio, Renata Polverini, ha «assolutamente escluso» che per l'accoglienza dei migranti possano essere utilizzate le tendopoli che saranno allestite per i pellegrini che giungeranno a Roma in occasione della beatificazione di Papa Wojtyla. In attesa del nuovo confronto Governo-Autonomie di martedì, intanto, l'opposizione continua ad attaccare il governo: «È fallito il modello del "ghe pensi mi"» accusa Bersani, e presenta un contro-piano di democratici per risolvere il problema immigrazione. Stop degli sbarchi, applicazione dell'articolo 20 e smantellamento delle tendopoli. Ancora una volta niente cui non abbia già pensato il governo, insomma. Na.Pie.