Tokyo semideserta e buia Acqua potabile solo per lavarsi
«Rispettoai giorni scorsi la gente appare più preoccupata. Tantissimi indossano le mascherine protettive, anche se sanno benissimo che non proteggono dalle radiazioni, ma solo dagli elementi più pesanti che potrebbero essere trasportati nell'atmosfera», racconta Guerrini, biologo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) che 8 mesi fa ha lasciato Milano per trasferirsi in Giappone, dove lavora nell'Università di Tokyo. La preoccupazione sta aumentando. Adesso si avverte di più rispetto ai giorni scorsi ed emerge in tanti aspetti della vita quotidiana. «Sui treni dei pendolari prima si vedevano persone stanche, oggi ci sono tante facce preoccupate», dice Guerrini. «Nei supermercati - aggiunge - l'acqua minerale è introvabile, anche se adesso la radioattività nell'acqua potabile è tornata sotto il livello di guardia per i lattanti e non ha mai raggiunto una soglia critica per gli adulti. Si continua a usare l'acqua imbottigliata per bere e per cucinare, mentre ci si lava con l'acqua di rubinetto». Sempre nei supermercati, «uova e verdure a foglia larga continuano a riempire gli scaffali, ma nessuno le tocca. Il latte invece non è in vendita, probabilmente perché è stato ritirato dal commercio». Uffici e condomini sono più bui: «Dopo il terremoto - prosegue - molte centrali nucleari sono state disattivate in modo da poter fare verifiche accurate ai fini della sicurezza. Sono operazioni che richiederanno molto tempo, così tutti adesso si adoperano per risparmiare elettricità. Nel mio condominio, come in molti altri, funziona un ascensore su tre ed è accesa solo una luce su tre. Nella città è tutto molto buio».