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Buontempo: "Faremo chiarezza Dobbiamo difendere i deboli"

Teodoro Buontempo

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L'«affaire» Ater gli è caduto sulla testa come una tegola. Ma lui, tra i politici più «navigati», non s'è tirato indietro. Anzi. Ha immediatamente creato una Commissione d'indagine che possa fare chiarezza. Anche se in mezzo c'è finita pure la «sua» governatrice. Eppure Teodoro Buontempo, assessore alla Casa della Giunta Polverini, va dritto per la sua strada. Assicura che ci sarà piena trasparenza, rimanda le critiche al mittente e ripercorre le decisioni prese dalla Regione guidata da Marrazzo. Assessore Buontempo, quanti sono gli appartamenti Ater? «Sono 56 mila anche se non c'è un censimento puntuale che possa dirci con precisione chi sono gli inquilini e come sono riusciti ad ottenere la casa. È evidente che serve un'anagrafe aggiornata, che sto facendo fare. Ma all'Ater siamo davvero all'anarchia». Di questi 56 mila appartamenti più del 10 per cento sarebbe occupato da persone che potrebbero permettersi di comprare una casa... «Sì, secondo i nostri primi dati sono seimila. E tanti di questi sono pure morosi, continuano a non pagare affitti che rispetto ai loro redditi sono piuttosto bassi». Quindi sono anni che c'è questa situazione... «Certo ma nessuno è intervenuto e fino a settembre scorso il presidente dell'Ater era quello nominato da Marrazzo, Luca Petrucci. Ma sono onesto: a suo tempo Petrucci aveva chiesto alla Regione di rivedere le norme, aveva avvertito che i prezzi a cui stavano vendendo le case popolari erano inadeguati. Lo scrisse in un atto ufficiale». Evidentemente non gli hanno dato ascolto... «È così. E ora la Sinistra grida allo scandalo e aizza le proteste contro di me che ho sospeso le vendite». Adesso che succede? «Intanto voglio dire che i più deboli che si trovano nelle case popolari non hanno niente da temere. Li difenderò sempre. Ma qui il problema è che tanti hanno fatto affari grazie al clientelismo. Per non dire di quelli che hanno ottenuto l'appartamento e poi l'hanno subaffittato. Cioè qui stiamo trovando una situazione incredibile: persone che guadagnano 150 mila euro e che pagano 350 euro al mese per stare in una casa di pregio. Insomma, l'Ater serve per dare appartamenti a chi ne ha bisogno e non a questi». Ma dunque le case dell'Ater sono state vendute fino a poco tempo fa? «Esatto, nel 2009 e 2010 ne sono state vendute 5-600 all'anno. Sono i piani di alienazione che ha stabilito la Sinistra. E per colpa delle norme inadeguate l'Ater non ha guadagnato granché. Il punto è che le case di pregio dovrebbero essere vendute a prezzi più alti. Poi con quei soldi si potrebbero costruire o comprare nuovi alloggi popolari per chi vive davvero un disagio abitativo. Invece qui ci hanno guadagnato tanti ricchi». La Commissione d'indagine cosa sta facendo? «Intanto è formata soltanto da tecnici. Valuteranno le pratiche di tutti quelli che hanno acquistato una casa dell'Ater. Così sapremo se avevano diritto di farlo oppure se sono riusciti in altro modo».  Nel pianeta Ater c'è anche il caso del marito della Polverini... «Posso assicurare che la Commissione che ho messo in piedi analizzerà tutti i casi, quindi anche quello che riguarda il marito della presidente. Voglio precisare che non ho avuto alcuna pressione. Andrò avanti come sempre, puntando alla trasparenza».  

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