Alemanno: a noi spiccioli in Laguna sette milioni
.Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è apparso perfino annoiato dalla polemica: «Ormai i festival di Venezia e di Roma convivono perfettamente e noi non abbiamo nessuna intenzione di revocare il Festival di Roma che cresce ogni anno. Tra l'altro il ministero - ha spiegato Alemanno - ci dà solo 200mila euro per progetti, mentre a Venezia vanno ben 7 milioni». «Forse - ha detto la presidente della regione Lazio Renata Polverini - sarebbe opportuno che il ministro desse un contribuito all'Unità del nostro paese che celebra i 150 anni. Le parole di un ministro pesano e ci aspettiamo quindi che su questo sia più chiaro. Peraltro - ha aggiunto - noi partecipiamo come Regione Lazio al Festival del Cinema di Venezia, quindi ci aspettiamo che tutti riconoscano anche quello di Roma». Di tutt'altra parte politica, ma della medesima idea, il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti: «Maggiore competitività, anche in questo settore, produce un aumento della qualità dell'offerta culturale al Paese. Mi fa specie che un governo, apertamente dichiarato liberale e liberista, sia contro una sana competizione e voglia difendere quello che sembra un monopolio di stampo medievale. I conti li fa l'assessore alla Cultura del Lazio, Fabiana Santini: «Il Festival lo paga il territorio», grazie agli sponsor privati e alle istituzioni locali, «non ci serve l'ok del Mibac - aggiunge - e se per caso il nuovo ministro non se ne fosse accorto Roma è da sempre considerata la capitale cinema italiano e il 65% della produzione cineaudiovisiva d'Italia si fa nel Lazio». Misuratissimo, con un buon pizzico di ironia, il commento dei vertici della manifestazione: «Il presidente Gian Luigi Rondi, il direttore artistico Piera Detassis e il direttore generale Francesca Via del Festival Internazionale del Film di Roma - si legge in una nota - esprimono un ringraziamento pubblico alle numerosissime attestazioni di stima e di sostegno», soprattutto a quelle di Comune, Regione e Provincia. Non solo, tante dimostrazioni di stima «saranno per noi un ulteriore stimolo per realizzare un'edizione 2011 di grande livello e che vorremmo poter inaugurare avendo al nostro fianco il Ministro Giancarlo Galan». Vedremo se il prossimo 27 ottobre il ministro Galan si rifiuterà di tagliare il nastro della kermesse romana. Sempre se sarà ancora ministro. Comunque l'attacco di Galan ha trovato quà e là anche dei sostenitori, come Vittorio Sgarbi: «Ha ragione Galan. Non si possono spendere cifre superiori addirittura per fare un doppione». Sgarbi sottolinea «la giustezza e l'acutezza» della posizione del ministro, condividendo «la necessità di potenziare Venezia quale sede del Festival del cinema». Secondo il critico d'arte, l'Italia dovrebbe seguire l'esempio della Francia, dove «non ci sono due festival del cinema: c'è Cannes e non c'è Parigi».