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Berlusconi convoca i Responsabili

Silvio Berlusconi

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La guerra in Libia ha fermato tutto. Stop al rimpasto di governo, per il quale comunque ci sono non pochi problemi da risolvere, stop anche alla annunciata presenza di Berlusconi ai processi. Oggi a Milano c'è l'udienza per il procedimento Mills ma il Cavaliere non ci sarà perché alle dieci e mezza è convocato il consiglio dei ministri per fare il punto sul nostro coinvolgimento nelle operazioni militari contro Gheddafi. Come lunedì scorso quando era a Bruxelles al Consiglio europeo dell'economia, il premier non invocherà, però, il legittimo impedimento e quindi l'udienza si svolgerà comunque anche senza di lui. Quello che però tiene maggiormente in tensione la maggioranza sono i posti da coprire e da ridistribuire nella squadra di governo. A quelle poltrone aspira qualche parlamentare del Pdl, le vogliono i Responsabili, come premio per aver sorretto una maggioranza un po' traballante, ma sono anche moneta sonante da poter spendere per tentare nuovi allargamenti. In questi giorni però non si muoverà nulla. Almeno fino a mercoledì quando Berlusconi vedrà a cena l'intero gruppo di Luciano Sardelli proprio per decidere cosa fare. La strada per il premier comunque è stretta. La sua idea di fare tutto il rimpasto in un solo momento, aumentando anche il numero dei sottosegretari, si scontra con la necessità di modificare la legge Bassanini (già comunque cambiata più volte dal '99 ad oggi) che fissa un tetto agli esponenti del governo. Per farlo però Berlusconi non può usare lo strumento del decreto perché Giorgio Napolitano ha già fatto sapere che non lo consentirà in quanto non ci sono i presupposti dell'urgenza. Si dovrà quindi usare la strada ordinaria del disegno di legge che ha tempi più lunghi. Al Cavaliere resta la seconda opzione, quella di coprire intanto i posti rimasti scoperti (tra cui quelli di ministro della Cultura e alle Politiche comunitarie) e di rinviare l'allargamento ai mesi successivi. Ma anche questa è una strada non semplice. Perché prima di tutto bisogna convincere il Quirinale ad accettare la nomina a ministro di Saverio Romano, ex Udc poi passato ai Responsabili, e sul quale Napolitano ha espresso più di un dubbio. Stamani, intanto, a Milano si svolgerà l'udienza per il processo Mills. Dei quattro procedimenti in cui il premier è coinvolto (Mediaset, Mills, Mediatrade e Ruby), quello legato alla corruzione dell'avvocato inglese è quello a maggior rischio prescrizione. Prima dell'inizio del dibattimento il pm Fabio De Pasquale aveva presentato una lettera per chiedere un calendario preciso delle udienze in quanto il reato si prescrive l'anno prossimo. Così è stato deciso di tenere le udienze il lunedì, giorno in cui il premier ha meno impegni. «Noi – aveva spiegato Ghedini – non opporremo alcun legittimo impedimento, anche se gli impedimenti dovessero esserci». L'impegno è stato mantenuto e anche se oggi c'è il Consiglio dei ministri Berlusconi consentirà che si svolga l'udienza.

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