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Quindici minuti per entrare in azione.

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Itentennamenti della politica italiana non hanno ingolfato la macchina militare. La portaerei Cavour ha lasciato il porto di Taranto e con i suoi otto caccia a decollo verticale Harrier si è posizionata nel Canale di Sicilia. I jet sul ponte di volo e i piloti nel cockpit pronti al salto. In prima linea naturalmente l'Aeronautica militare. Trapani Birgi è la base avanzata. Qui, nella sede del 37/o stormo dell'Aeronautica militare, si sono rischierati i Tornado ECR di Piacenza, specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, i Tornado IDS di Ghedi (Brescia), con capacità di attacco. In questa base sono già schierati i caccia F-16, tanker per il rifornimento in volo, aerei radar Awacs della Nato e, da ieri, nove cacciabombardieri canadesi. A scaldare i motori, secondo quanto si è appreso, sono anche gli Eurofighter di Gioia del Colle, in Puglia. Fino a tarda sera nessun velivolo italiano si era alzato in volo. Del resto dal comando di Stoccarda dove si pianificano i raid dei «Odissea dell'alba» non è arrivato nessun «go». Dopo le incursioni dei Rafale francesi è stata la volta dei missili da crociera Cruise e Tomahawk lanciati dai sommergibili e dalle navi inglesi e americane.

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