Nel pc della Toti le lettere a Berlusconi
Èquanto emerge tra gli atti depositati con la chiusura del filone di indagine sul caso Ruby a carico di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Secondo quanto riporta l'Ansa, in un file di Word, la giovane scrive al premier: «ciao amore» e segue una «richiesta di aiuto per lavoro, casa e denaro». In un'altra lettera indirizzata al presidente del Consiglio, la Toti scrive: «ciao tesoro», e poi lo ringrazia per «i bellissimi giorni passati a Milano» e fa alcuni riferimenti relativi «all'invio di un curriculum per la partecipazione a trasmissioni in programmazione sul digitale terrestre». Sempre secondo gli atti, nell'hard disc del Pc sequestrato alla Toti, è stata rinvenuta una fotografia «che ritrae Silvio Berlusconi con la Toti all'interno di una stanza e alle spalle un albero di Natale bianco». Inoltre altre tre foto che consentono di «affermare che la Toti si trovava a Roma nelle immediate vicinanze di Palazzo Grazioli, una delle residenze di Silvio Berlusconi». Ma questo è niente. «Io mi sento morì, se viene fuori qualcosa mi trasferisco in Cina». È quanto dice Elisa Toti in una conversazione avvenuta mediante Skype con Adriana Verdirosi dello scorso 8 aprile. La conversazione, che si trova sempre tra i nuovi atti depositati nell'inchiesta sul caso Ruby, «le due ragazze fanno riferimento a un uomo, presumibilmente Silvio Berlusconi (...) e alla possibilità di partecipare a cene e (...) e alla necessità di reperire denaro e a conoscenze comuni». Lo scorso 8 aprile le due ragazze commentano la notizia apparsa sui giornali toscani dell'acquisto da parte del premier di una casa in Toscana. Lo Toti commenta: «io mi sento morì se viene fuori qualcosa mi trasferisco in Cina». E Adriana: «cosa che ha preso casa». Elisa: «no, di noi (...) bohhh qualcuno che conosco del Pdl di Siena». Adriana «spiega un po'? di te e iddu!!!». Elisa: «sì». Adriana: «non succederà». Elisa: «però lui lo sai, è matto, magari fa una cena con noi lì». Ma non è tutto. Interviene anche il fidanzato di Ruby, Luca Risso, che spiega: «Ruby è un'esibizionista, decise di salire sul palco per ballare. Non stava lavorando per me. Era una mia amica, di cui peraltro ignoravo l'età. Credevo che avesse 23 anni, così come mi aveva detto» dice Risso che a Genova è titolare di due noti locali. Un fascicolo in cui si ipotizza il reato di pornografia minorile a suo carico è stato inviato dai pm milanesi che indagano sulle feste ad Arcore ai colleghi di Genova. Il capo del Gruppo «Fasce deboli», Mario Morisani, lo assegnerà nelle prossime ore a uno dei quattro sostituti che si occupano di reati su minori.