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La polizia attacca contestatori yemeniti

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Neavrebbero feriti centinaia. Testimoni hanno affermato che circa 10mila sostenitori del presidente Ali Abdullah Saleh hanno marciato e in seguito attaccato circa 4mila manifestanti antigovernativi. La polizia è intervenuta per separare le due parti, ma ha lanciato gas lacrimogeni sui manifestanti. Lo Yemen è scosso da un mese di manifestazioni quotidiane che chiedono le dimissioni del presidente Saleh dopo 32 anni di potere. In Suiria, per il secondo giorno consecutivo un'inedita manifestazione anti-regime si è svolta a Damasco, questa volta inscenata da circa 150 persone nei pressi del ministero degli Interni, simbolo della repressione del regime baathista al potere da quasi mezzo secolo. Il governo siriano accusa dal canto suo alcuni «infiltrati» di aver sfruttato un assembramento di familiari di detenuti, di fronte alla sede del dicastero, per «convocare una manifestazione» con l'obiettivo di «seminare il caos» e «attentare alla sicurezza della nazione». Testimoni oculari e i rappresentanti delle organizzazioni locali per la difesa dei diritti umani affermano invece che 25 persone sono state fermate, tra attivisti e i familiari dei prigionieri politici radunatisi stamani a piazza Merge, poco lontano dalle mura della città vecchia e dal mercato coperto Hamidiye, per presentare una richiesta scritta per il rilascio dei loro cari. Sempre secondo testimoni oculari, il raduno, svoltosi in maniera pacifica e durante il quale i partecipanti hanno mostrato le foto dei propri congiunti in carcere, è stato disperso dopo meno un'ora da agenti della sicurezza, in borghese e armati di bastoni. Poco dopo l'inizio del sit-in, dall'altro lato della piazza si sono materializzati decine di persone che hanno scandito slogan in favore del presidente siriano Bashar al Assad.

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