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Silvio: "Sulla giustizia eroico e un po' matto"

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

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«Un po' eroico e matto» il premier Silvio Berlusconi sostiene la riforma della giustizia, convinto di avere finalmente una maggioranza solida per approvarla. Il Cavaliere, intervenendo telefonicamente a una manifestazione in favore el candidato a sindaco del Pdl di Torino, torna a elencare quelli che considera i benefici. Uno su tutti: «L'autonomia dell'azione penale secondo la legge significa solo che anche i pm sono cittadini come gli altri e devono rispettare le norme e le priorità che sono indicate dal Parlamento». E aggiunge: «La responsabilità civile dei magistrati se sbagliano è quella che devono pagare, perché questo è il minimo richiesto in uno stato di diritto», e inoltre «le carriere separate di giudici e magistrati esistono in tutto il mondo, sono la regola. Quindi non c'è nulla in questa riforma che possa far gridare allo scandalo o suscitare indignazione». «Tutte le persone sagge e con la testa sulle spalle mi hanno detto - racconta ancora Berlusconi -: non presentare adesso la riforma della giustizia perché altrimenti chissà cosa ti fanno. Io invece, avendo ritenuto di aver raggiunto una maggioranza in grado di farla, ho detto: non mi importa niente. Sono coraggioso e temerario, forse anche un po' eroico e matto, e ho detto: variamo subito questa importante riforma. E così abbiamo fatto nel Consiglio dei ministri straordinario di giovedì». Berlusconi ribadisce che la riforma della giustizia «non è una forzatura» ma un impegno ad adeguare l'Italia a quanto avviene in altre parti del mondo. Altra telefonata più tardi a una manifestazione della Democrazia cristiana del segretario Giuseppe Pizza a Catania e Berlusconi assicura che l'allargamento dei suoi sostenitori in Parlamento continuerà: «Oggi rispetto a prima possiamo contare su una maggioranza che è numericamente meno ampia. Vi anticipo che penso che possiamo arrivare oltre i 330 alla Camera, ma è una maggioranza politicamente più coesa e che sono sicuro consentirà al governo di fare un enorme salto di qualità per quanto riguarda la realizzazione delle riforme ed in generale per la produzione delle leggi».   Quindi prende in giro l'opposizione: «La sinistra - spiega il premier - ha coniato lo slogan "piazza continua": passa da una manifestazione all'altra e spera di dare al governo, attraverso la piazza, quella spallata che non è riuscita a dare in Parlamento». Infine, la chiosa: «Credo che così facendo la sinistra si sta condannando a una definitiva marginalità e anche ad altri lunghi anni di opposizione, perché la politica ha un senso se riesce a dare risposte positive e concrete ai cittadini». Il pranzo è dedicato, come tutte le domeniche, ai figli. Nel pomeriggio alcune telefonate, soprattutto per la vicenda Scajola, con i vertici del Pdl tutti in grande fibrillazione per quello che è accaduto. In serata la festa per i venticinque anni del Milan. Ma anche in questo caso il Cavaliere ha da reclamare: «Peccato, abbiamo pareggiato 1-1 e perso Ibra» per il derby; «che giornatona». «Ho visto solo il secondo tempo - racconta il premier -, c'era un rigore su Pato e due gol annullati». Poi si mette a scherzare con Gattuso, squalificato per 5 giornate per aver dato una testata al viceallenatore del Tottenham: «Ma cosa hai fatto?», chiede il presidente rossonero a «Ringhio». Il quale replica: «Ho perso la testa». «Già - prosegue scherzando - noi siamo buoni, ma ogni tanto ce ne fanno di così grossi, che perdiamo la testa, a me succede con Bersani».  

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