Chiamparino uccide il Pd "Partito senza futuro"
I bambini, si sa, sono la bocca della verità. Ma se si chiamano Ilaria e sono «disegnati» da Sergio Staino sulle pagine dell'Unità, la verità si trasforma subito in un giudizio politico. Succede così che a pagina 3 del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, il vignettista rappresenti un Bobo stralunato mentre la figlia lo guarda e domanda: «Ma chi fa più male alla magistratura Berlusconi che la infama o noi che continuiamo a candidare giudici o cose simili?» La risposta non c'è. E sarebbe bello che, al posto del personaggio di Staino, ci fosse il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Perché al di là di tante considerazioni sulla riforma della Giustizia, la domanda fotografa perfettamente la debolezza di un partito e di un centrosinistra costretti a cercare al proprio esterno candidati in grado di fargli vincere le elezioni. Meglio se si tratta di magistrati. Certo, non esistono divieti, ma l'eccezione sembra essere diventata la regola con buona pace di chi insiste nel sostenere che giudici e pm sono soggetti terzi senza alcuna connotazione politica. L'esempio più eclatante è sicuramente ciò che sta accadendo a Napoli. In vista delle comunali l'Italia dei valori guidata dall'ex pm Antonio Di Pietro, ha lanciato la candidatura di Luigi De Magistris, ex magistrato che ha fatto il suo esordio in politica alle Europee del 2009. Prima di allora era salito agli onori della cronaca per l'inchiesta Why not che in molti considerano la causa scatenante della caduta del secondo governo Prodi. Per tutta risposta il Pd ha scelto di puntare sul prefetto Mario Morcone attuale direttore dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Niente a che fare con la magistratura, ma forse solo perché i Democratici hanno già riempito di toghe le Aule parlamentari. Da Luciano Violante a Gerardo D'Ambrosio, passando per Felice Casson, Anna Finocchiaro, Lanfranco Tenaglia, Donatella Ferranti e Gianrico Carofiglio. Solo per citarne alcuni. Insomma, il passaggio dalle Aule dei tribunali a quelle parlamentari è diventato quasi automatico e la cosa dovrebbe creare qualche preoccupazione ai vertici Democratici. Ma forse, a via del Nazareno, hanno già tirato i remi in barca. Dopotutto, come ha spiegato Sergio Chiamparino nel backstage del programma di Radio2 «Un giorno da Pecora»: «Io sono un periodo di pessimismo quindi vi rispondeo negativamente. Il Pd non ha futuro». E se lo dice lui...