Riad teme il contagio e vieta le manifestazioni
.L'Arabia Saudita ha ricordato ai suoi cittadini che nel regno è proibita ogni sorta di manifestazione a una settimana dalla «Giornata della collera» organizzata sul web per venerdì prossimo. «Le normative del regno vietano ogni tipo di manifestazione, marcia e sit-in di protesta, così come appelli a organizzarli, dal momento che sono contrari ai principi della sharia e ai costumi e alle tradizioni sauditi», si legge in una nota del ministero dell'Interno di Riad, Nayef Ben Abdul Aziz. Il dicastero precisa che le forze di sicurezza adotteranno tutte le misure necessarie per impedire manifestazioni nel regno. La notizia arriva mentre su Facebook continuano a circolare appelli per organizzare per venerdì 11 marzo una manifestazione con l'obiettivo di chiedere riforme politiche, il rilascio dei prigionieri politici, più posti di lavoro e maggiori libertà. Nei giorni scorsi, nelle zone orientali del regno la minoranza sciita è più volte scesa in piazza per chiedere il rilascio di alcuni detenuti. Le proteste sono state represse con decine di arresti. Un'altra mobilitazione è stata convocata per il 20 marzo. Tra le rivendicazioni ci sono quelle di un salario minimo di 10.000 riyal (2.700 dollari), maggiori opportunità di occupazione, creazione di una commisisone nazionale anti-corruzione. Ci sono anche richieste per la ricostruzione delle forze armate, la riforma dei decreti sulla religione e «l'abolizione di tutte le restrizioni sulle donne». Nonostante la sua ricchezza petrolifera, l'Arabia Saudita conta un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 10,5 per cento nel 2009. Re Abdullah, tornato in patria dopo tre mesi di assenza per malattia, ha annunciato poco dopo il suo arrivo a Riad benefici per 35 miliardi di dollari da distribuire alla popolazione. Ma le misure non includono le riforme politiche, come nuove elezioni comunali rivendicato da gruppi liberali o di opposizione. In Arabia Saudita non c'è mai stato un Parlamento eletto che non tollera dissenso pubblico. Una rivolta in Arabia Saudita come quelle scatenatesi in altri Paesi della regione potrebbe avere conseguenze economiche mondiali gravissime.