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1 LIBIA È ancora un venerdì di guerra.

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InTripolitania, poi, è stata riconquistata Zawiya, a soli 40 km da Tripoli, dove i fedelissimi del Raìs hanno ucciso Hussein Darbuk, uno dei capi della rivolta. La riannessione è di significativa importanza strategica perché la città è sede della più importante raffineria libica. A Tripoli è invece esplosa nuovamente la rabbia anti-Gheddafi, al termine della preghiera del venerdì, davanti ad alcune moschee. 2 ITALIA Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano è intervenuto a Ginevra al Consiglio sui Diritti Umani, prendendo una posizione molto dura nei confronti del Raìs: «Sta sfidando il mondo, si fermi. La violenza contro il popolo libico non può più essere tollerata», ha detto. Il ministro Tremonti ha mostrato le sue perplessità sul congelamento dei fondi sovrani libici: «noi vogliamo bloccarli, ma è tra i rischi. Pensate se facessero il contrario». Partono oggi le due missioni umanitarie italiane dirette in Tunisia. 3 UE Il presidente dell'Unione Europea Herman Van Rompuy ha ribadito quanto sia importante per l'Ue agire «con determinazione, inviando un messaggio chiaro e positivo a tutta la regione ed esprimendo pieno sostegno per la transizione verso una maggiore democrazia». 4 NATO Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen ha ribadito che perché la Nato sia incaricata di stabilire una no-fly zone sui cieli della Libia, occorre una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

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