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Per la missione appena stanziati oltre 380 milioni di euro

Soldati italiani in Afghanistan

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Sembra uno strano scherzo del destino, ma la morte del tenente Massimo Ranzani (trentasettesima vittima italiana dall'inizio dell'intervento afghano) arriva a meno di due settimane di distanza dal voto con cui, lo scorso 16 febbraio, il Senato ha dato via libera al decreto che proroga e rifinanzia la partecipazione della Forze armate e di polizia alle missioni internazionali. La prima voce riguarda proprio l'Afghanistan per cui è stata autorizzata la spesa di 380.770.000 euro (Isaf e Eupol). A questi si aggiungono 16.500.000 euro messi a disposizione per iniziative di cooperazione. L'Italia, si legge nel testo, partecipa ad una «missione di stabilizzazione economica, sociale e umanitaria al fine di fornire sostegno al governo afghano e a quello pakistano». Tra gli obiettivi il sostegno istituzionale e tecnico e quello al servizio sanitario, ai mezzi di comunicazione locali, alla piccola e media impresa. Inoltre si prevede la costruzione di una «Casa della società civile» a Kabul che servirà per lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Afghanistan. Ma il decreto si occupa di tutti i fronti che vedono impegnati i nostri militari. Dal Libano (stanziati 106.240.346 euro) ai Balcani (35.7770.354), passando per la missione Althea in Bosnia-Erzegovina (147.799), l'operazione militare navale della Nato Active Endeavour per garantire la sicurezza del Mediterraneo (12.935.084), la presenza a Hebron in Cisgiordania (594.139), l'assistenza alle frontiere tra la striscia di Gaza e l'Egitto per il valico di Rafah (60.346), il Darfur (126.459), il Congo (206.026). E ancora Cipro (132.039), l'attività di assistenza delle Forze armate albanesi (653.993), la vigilanza europea della Georgia (694.810), la consulenza, formazione e addestramento della Forze armate e di polizia irachene (4.107.115), la missione in Somalia (681.198). Il governo ha inoltre autorizzato, per tutto il 2011, una spesa di 80milioni di euro per stipulare contratti di assicurazione e trasporto per la realizzazione di infrastrutture relative alle missioni, mentre per sopperire alle esigenze di prima necessità della popolazione locale, i comandanti dei contingenti militari potranno utilizzare fino a 6.378.204 euro in Afghanistan, 1.200.000 in Libano, 410.590 nei Balcani. A queste missioni si affiancano poi quelle della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Quest'ultima, in particolare, ha ottenuto 8.297.164 euro per affrontare, in accordo con la Libia, il problema dell'immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani. Ma anche in questo caso si tratta solo di uno dei tanti fronti.

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