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Ad Antrodoco e a Fiuggi saltano due investimenti libici milionari

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Laguerra civile in Libia ha avuto le sue ripercussioni ad Antrodoco, in provincia di Rieti, un borgo di 2.800 abitanti poco distante da L'Aquila, dove i commercianti si sono ormai rassegnati all'affare da 16 milioni di euro «andato in fumo» con la crisi politica del Raìs. Nel 2009, in Italia per il G8 a L'Aquila, Muhammar Gheddafi rimase affascinato dai boschi del paesino. Tanto da promettere il cospicuo investimento agli amministratori locali. Ora il sindaco, di fronte al conflitto civile esploso in Libia, è costretto a rivedere l'intero affare. «L'investimento della Libia ad Antrodoco? Tutto da ripensare», spiega il primo cittadino, Maurizio Faina (Udc). L'investimento avrebbe dovuto riguardare un impianto di imbottigliamento delle acque e un albergo con annessa zona termale. Il leader libico, nel 2009 per evitare il passaggio nelle gallerie dell'autostrada Roma - L'Aquila, considerate una trappola in caso di un attacco, scelse la via Salaria e il valico di Sella di Corno per raggiungere l'Abruzzo. Durante il tragitto rimase affascinato dal borgo di Antrodoco e dai suoi boschi immersi nella Valle del Velino, fra Lazio e Abruzzo, tanto da prendere successivamente contatti con gli amministratori locali. Ci siamo visti l'ultima volta con due funzionari libici una ventina di giorni fa, poco prima che iniziasse la rivolta, avremmo dovuto redigere una bozza di accordo di programma, ma ora è più forte di noi il giudizio negativo su quello che sta accadendo al popolo libico». Un altro progetto interessa Fiuggi. Lo scorso gennaio, secondo il «Guardian», la famiglia Gheddafi aveva formalizzato una proposta per investire 250 milioni di euro sulla ciittadina onde realizzare un centro conferenze con pista aerea e un complesso che, ancora una volta, comprendeva hotel termale e l'impianto di imbottigliamento di acqua minerale.

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