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Figli scomparsi, resta solo Saif al Islam

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Peril regime libico è Saif al Islam Gheddafi il traghettatore tra la prima e la seconda "Jamahiriya". Pur non ricoprendo alcuna carica istituzionale o di governo il figlio prediletto di Gheddafi è ormai a tutti gli effetti la nuova guida del paese. Erano anni che si parlava in Libia di una sua successione al colonnello Muammar Gheddafi. A partire da ieri sera, quando i manifestanti hanno assunto il controllo delle città orientali della Libia e di molti altri centri del paese, l'ingegnere Saif al Islam, come lo chiama la tv pubblica di Tripoli, ha occupato il posto del leader ed è suo quasi tutto lo spazio sulla tv pubblica e sull'agenzia di stato Jana. Diverso invece è l'atteggiamento dei media locali e delle opposizioni nei confronti degli altri figli del colonnello dei quali non si hanno più notizie. In particolare non si parla di Mutassim, che per un lungo periodo era uno dei candidati alla successione di Gheddafi in alternativa a Seif al Islam. Non si parla nemmeno della figlia Aisha, nota perchè è stata uno degli avvocati del collegio di difesa di Saddam Hussein, anche se prima della rivolta i siti libici la davano già riparata a Dubai con la madre Safia. Non partecipano alla lotta per il potere nemmeno gli altri figli del colonnello come Hannibal, noto alle cronache perché nel 2008 è stato trattenuto in prigione per due giorni in Svizzera con l'accusa di maltrattamenti su alcuni membri del proprio staff, il primogenito Muhammad e il settimo e ultimo figlio Saif Al Arab. Non si hanno notizie neppure di Saadi, che fece il calciatore e giocò pure in seria A in Italia (col Perugia). Al loro posto è in prima fila nella lotta contro i manifestanti c'è il generale Hamid, genero del colonnello, che con un commando composto da 1500 soldati è stato inviato a Bengasi per salvare Saad dalla collera dei manifestanti.

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