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Il tema dell'immunità sarà centrale nel dibattito politico delle prossime settimane.

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IlPdl ha gettato l'amo ma il Pd al momento sta a guardare. E se Ignazio La Russa spiega a Che tempo che fa di essere a favore, pur essendo «uno che tanti anni fa scendeva nelle piazze e manifestava contro, ma visto come stanno andando le cose forse sarebbe bene persino immaginare un ritorno dell'autorizzazione a procedere da parte del parlamento, per un po' ci farebbe parlare di giustizia senza dover dire necessariamente che si è a favore o contro Berlusconi», le posizioni all'interno del Partito Democratico non sono univoche. Silvio Sircana, ex portavoce di Prodi e senatore del Pd, è uscito allo scoperto dicendo senza mezzi termini che sarebbe favorevole «all'approvazione in tempi brevi dell'immunità parlamentare per evitare altre forzature in materia di giustizia». In questo modo «la maggioranza si sentirebbe più garantita». Sircana che è tra i firmatari del disegno di legge costituzionale per la reintroduzione dell'immunità, sottolinea che questo testo «andava approvato quando venne presentato, un anno fa. Sarebbe servito a tranquillizzare la situazione». E invece, aggiunge, «siamo arrivati al giro di boa del terzo anno della legislatura e ci siamo incartati tutti ancora sui problemi della giustizia». «La reintroduzione dell'immunità - prosegue - non deve essere vissuta come una legge che fa fare un passo indietro, ma un passo avanti. Si tratta di un passaggio tattico e non strategico. Da affrontare con spirito bipartisan». Enrico Morando, senatore del Pd, nonostante sia tra i firmatari del ddl costituzionale bipartisan presentato a palazzo Madama dalla democratica Franca Chiaromonte e da Luigi Compagna del Pdl, è più cauto. «Allora avevo detto che era una proposta ragionevole, lo ripeto anche adesso, ma il clima tra i due schieramenti è cambiato, bisogna fare i conti con i dati della realtà». Un ostacolo secondo il senatore del Pd è «l'evidente stato di assoluta incomunicabilità tra Pdl e Pd, che non fa ben sperare. Questa incomunicabilità fa pensare, infatti, che nessuna riforma costituzionale possa andare in porto». A a fronte della disponibilità anche se con varie riserve di Sircana e Morando, c'è un'ala del Pd che è totalmente contrario. Tra questi c'è Pierluigi Castagnetti, presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera. «Sono contrario tout court al ripristino dell'immunità parlamentare» afferma ma si affretta a sottolineare che si tratta comunque di «un'opnione politica personale». Giuseppe Fioroni, deputato dell'area popolare del Pd, non si sbilancia, spiegando che nel partito ci saranno incontri di riflessione per approfondire queste materia. Nettamente contrari invece Fli e Idv. «L'immunità parlamentare è uno scudo ingiustificato e inaccettabile - tuona il presidente dei senatori Idv, Felice Belisario - reintrodurla sarebbe solo un imbroglio per tradire il principio d'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge».

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