«Ha perso la testa. Intervenga il Colle»
Adessoè giusto aspettarsi con viva impazienza che il presidente della Repubblica, in modo chiaro e verificabile, censuri Gianfranco Fini, il presidente della Camera che si proclama capo partito congelato e poi rivolge accuse temerarie contro il premier Berlusconi e il suo «potere mediatico e finanziario che è prudente non avversare direttamente»; contro «i gerarchi del Pdl» e il «degrado morale» che Berlusconi avrebbe inflitto all'Italia; per «impedire» che i princìpi di centrodestra «traditi» vengano travolti dal declino del berlusconismo. Lo scrive Giuliano Ferrara nel suo editoriale pubblicato sul Foglio in edicola oggi. E conclude: «È venuta giù la maschera dell'imparzialità consustanziale al ruolo ricoperto da Fini con una protervia priva di dissimulazioni formali e sostanziali. Non è un contegno rassicurante per l'onorabilità della Costituzione, nè è certo questa la risposta che voleva Napolitano quando ha chiesto ai rappresentanti delle istituzioni un ritorno al senso della misura politica e civile. I confini della decenza sono invalicabili anche per gli antiberlusconiani come Fini, il Quirinale lo faccia notare».