segue dalla prima di ALBERTO DI MAJO (...) agli inquilini di Montecitorio di fare moto, evitando di rimanere bloccati per ore sul proprio scranno.
Delresto, spiega sempre Di Virgilio, «i dati dimostrano che con l'attività fisica si evitano patologie». E se qualcuno sospettasse di trovarsi di fronte all'ennesimo privilegio della casta, il deputato del Pdl rimanda al mittente ogni critica: «La mia idea è per tutti i cittadini, è un segnale verso i lavoratori che passano tante ore al giorno inchiodati ad una scrivania. Per questo invito i datori di lavoro a mettere le pedaliere. Del resto lo stanno facendo anche negli aerei che coprono lunghe tratte». Pazienza se lo scontro istituzionale sta divorando il Paese, il premier è rincorso dai processi, il «crolla tutto» non è più, semplicemente, un incubo da film. Pazienza: in Parlamento scatta l'ora delle pedaliere. Del resto chi ha detto che la vita dei deputati è tutta rose e fiori? Macché, anche loro si affaticano: ore e ore passate incollati alle postazioni in Aula durante dibattiti e votazioni. Dal canto suo Di Virgilio non fa una piega, anche perché la sua idea viene da lontano: «La mia proposta ha due anni ma sembrava caduta nel vuoto. Adesso, invece, è tornata alla ribalta. Ma intendiamoci - precisa il deputato del Pdl - non voglio far spendere soldi ai cittadini. Mi sta bene anche se la mia idea servisse soltanto a dare un messaggio, a far sì che i cittadini abbiano maggiore cura della propria forma fisica. Anche se rimanesse soltanto una provocazione, l'importante è parlare di salute». Gli studi non mentono. «Come medico sono fautore dell'attività fisica. Stare troppo seduti fa male, provoca stasi linfatica, flebiti, obesità. Problemi che predispongono a patologie degenerative nel giro di pochi anni. Meglio prevenire». Ma quanto costeranno queste pedaliere? «Non lo so ma credo molto meno rispetto a quello che spendiamo per curarci. Ovviamente non è una priorità, valuteremo i costi ma andrò avanti perché è importante che tutti i cittadini cerchino di fare moto». A questo punto resta soltanto una perplessità. Ma se i deputati stanno a Montecitorio tre giorni a settimana, peraltro facendo spesso la spola Aula-buvette, non potrebbero passare il resto del tempo in palestra o nel «loro» circolo sportivo?