Berlusconi: manifestazione vergognosa
"Mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario che non ha nessun riscontro nella realtà: una mobilitazione di parte, faziosa, contro la mia persona da parte di una sinistra che cavalca qualsiasi mezzo per abbattermi". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro, in collegamento telefonico con Mattino Cinque, a proposito delle manifestazioni di ieri delle donne e definendo una "vergogna" questo teorema. "Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi - ha aggiunto - sanno con quanta considerazione e rispetto io mi rapporto con loro. Nei loro confronti mi sono sempre comportato con grande attenzione e con grande rispetto, nelle mie aziende e nel governo. Sono davvero convinto cha abbiano una marcia in più. Le donne sono sempre state più brave a scuola sono più intelligenti e più preparate, più responsabili e arrivano alla soluzione dei problemi senza tanti ghirigori. Ho sempre cercato e cerco sempre di fare in modo che ogni donna si senta speciale". Berlusconi, commentando la manifestazione di ieri ha detto che "La Procura di Milano e i media hanno calpestato la dignità delle mie ospiti esponendole al pubblico ludibrio senza alcuna ragione e alcun riguardo calpestandone la dignità". "Ho visto la consueta mobilitazione faziosa da parte della sinistra - ha detto ancora il premier - che non riesce a vincere". DA FINI PROPOSTA IRRICEVIBILE - "È paradossale che il presidente della Camera chieda le dimissioni del presidente del Consiglio - dichiara poi il premier sulla proposta lanciata ier da Gianfranco Fini - E' la seconda volta che succede. Non si è mai visto trasformare la terza carica dello Stato in una fazione politica". Berlusconi va all'attacco di Fini che, a suo dire, è arrivato "ad auspicare addirittura una crisi extraparlamentare". In ogni caso il premier considera "irricevibile" la proposta del leader di Fli di dimettersi entrambi. "Io non ho usato la veste istituzionale per ordire complotti giudiziari", dice il premier che poi aggiunge. "E' il momento che sia nel paese che nelle istituzioni" si verifichi "se il ruolo di Fini sia compatibile con il ruolo istituzionale". UN GOVERNO STABILE - Lo scioglimento delle Camere e la fine anticipata della legislatura, inoltre, per Berlusconi non rientrano nei pensieri del Presidente Napolitano. "Non credo che questo sia nei pensieri del Presidente Napolitano" dice il Premier rispondendo a Maurizio Belpietro. Napolitano, aggiunge, "nell'ultimo colloquio al Quirinale mi ha garantito che finché c'è un Governo che lo governa e una maggioranza politica non esistono motivi per scioglierle". Peraltro, prosegue, "senza una formale crisi del governo per interrompere anticipatamente la legislatura occorre che il Presidente della Repubblica consulti i Presidenti delle Camere e il Presidente del Consiglio". Berlusconi ricorda che quando nel '94 Scalfaro sciolse le Camere senza crisi formale "ebbe l'assenzo di Ciampi, che acconsentì dicendo che la funzione del governo era esaurita". Invece "il nostro governo è nella pienezza delle funzioni". C'è "molta confusione ma io ho le idee chiare: il Paese ha bisogno di un governo stabile che porti a compimento le riforme a partire da federalismo che è dirittura d'arrivo".