Alfano: c'è in gioco la sovranità del Parlamento
La decisione del gip di Milano che ha rinviato a giudizio con rito immediato Silvio Berlusconi nonostante il recente voto della Camera secondo cui la competenza sul caso Ruby sarebbe del Tribunale dei ministri mette in gioco "la sovranità del Parlamento". Lo sostiene il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, conversando con i cronisti a Palazzo Madama. Rispondendo a una domanda sul fatto che il gip non ha tenuto conto del voto di Montecitorio, il Guardasigilli dice: "Evidentemente no, ma questo è un tema che attiene alla sovranità, all'autonomia e all'indipendenza del Parlamento". Secondo il ministro "è ampiamente acclarata l'autonomia e l'indipendenza della magistratura. Il tema che si pone è l'autonomia e l'indipendenza del Parlamento. Ma non è certo il Governo a intervenire per tutelare l'indipendenza del Parlamento". Di fronte all'insistenza dei cronisti che gli chiedono se può quindi escludere che il governo sollevi un conflitto di attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale contro il Tribunale di Milano, il ministro Alfano ribadisce: "Io sono il ministro della Giustizia e non devo e non posso interferire su questi temi che sono prerogative proprie di ciascun organismo costituzionale". PRESUNZIONE D'INNOCENZA - Il ministro ha escluso che il premier Silvio Berlusconi possa fare un passo indietro per l'inchiesta Ruby. Dopo che è stata fissata la data dell'udienza. "E la presunzione di innocenza?", ha risposto il Guardasigilli ai giornalisti che, in Senato, gli chiedevano se non sia necessario un passo indietro del premier. "Tutti gli indagati sono colpevoli e devono fare un passo indietro?", ha insistito Alfano. "Il Presidente del Consiglio ha un forte mandato conferitogli dagli italiani, un mandato non nato occasionalmente, ma reiterato in almeno tre circostanze nelle più recenti elezioni", ha ricordato. Non solo, ha insistito. "Il presupposto parlamentare non esiste", ha detto, perché "numerose volte negli ultimi 30-40 giorni è stato ribadito" il sostegno al Governo. "In otto circostanze il Governo ha avuto una netta prevalenza sull'unione di tutte le opposizioni", ha ricordato, "Di Pietro, Bersani, Fini e Casini, tutti insieme hanno perso otto volte. Vi è una legittimazione piena del Governo sia dal punto di vista della legittimità parlamentare sia da quella del consenso popolare, che anche le ultime rilevazioni confermano essere significativo e certamente più robusto di quelli dei partiti di opposizione".