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Sul federalismo è scontro in Bicamerale Pd e Terzo Polo pronti all'ostruzionismo

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.Ieri, infatti, lo scontro tra maggioranza e opposizione è tornato ad acuirsi quando i componenti di Pd e Terzo Polo nella Commissione Bicamerale hanno invocato chiarezza sulla legittimità della stessa, sollecitando il presidente Enrico la Loggia a richiedere un parere formale ai presidenti delle Camere. Un ulteriore tentativo di ostruzionismo delle minoranze che hanno ventilato addirittura la possibilità di richiedere le dimissioni del presidente avendo lui sollevato il problema della composizione «sproporzionata» della Bicamerale. Dichiarazione rigettata dal presidente che ha voluto precisare: «Non ho mai detto che la commissione è illegittima. Ho solo fatto constatare che c'è un problema di rappresentanza e ho chiesto se c'è una soluzione. E a questo stanno pensando coloro che ci devono pensare». Un chiaro riferimento a Schifani e Fini che ora dovranno decidere se, e come, riassegnare le poltrone all'interno della Bicamerale che ad oggi conta 15 parlamentari a favore della maggioranza e 15 contrari. Nei corridoi di Palazzo San Macuto le voci vorrebbero che fosse la parlamentare dell'Api, Linda Lanzillotta, a lasciare il posto a un collega dei "Responsabili" essendo lei espressione di un partito che non ha un gruppo proprio né alla Camera né al Senato. Ma anche questa sembra essere una strada tutta in salita per la maggioranza che difficilmente vedrà le opposizioni rinunciare alla possibilità di mettere in difficoltà il governo su un tema così delicato. Per quanto l'agenda dei lavori, ora gli occhi sono tutti puntati sul quinto decreto attuativo, quello sulla finanza regionale. Ieri l'ufficio di presidenza della Bicamerale doveva tracciarne l'iter ma alla fine la riunione si è conclusa con un niente di fatto visto che non sono stati designati né i due relatori del parere al decreto, né il calendario dei lavori che comunque dovrebbero iniziare martedì o mercoledì della prossima settimana con le audizioni. E anche su questo tema si prospetta una corsa contro il tempo dato che la Bicamerale dovrà esprimere il parere entro l'11 marzo.

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