Banche e petrolieri nel mirino Ecco la lenzuolata di riforme
La «scossa» all'economia italiana riparte da due disegni di legge che il governo porta oggi in Consiglio dei ministri. Non solo la riforma degli incentivi alle imprese (anticipata ieri da Il Tempo) ma anche provvedimenti per stimolare la concorrenza. La bozza di testo, in quest'ultimo caso, prevede nel complesso 26 articoli che mettono in moto interventi in settori la cui arretratezza incide sulle attività economiche. Si parte con il petrolio e la rete di distribuzione dei carburanti. Previsto così un termine di 90 giorni dalla data di approvazione del ddl per definire le misure che dovranno far cambiare volto ai distributori italiani. I consumatori dovrebbero ricavare vantaggi considerevoli grazie a un mercato più efficiente in grado di generare diminuzioni dei costi. Il decreto, infatti, rende possibile introdurre prezzi fissi settimanali grazie ad accordi tra le compagnie e i gestori. Insieme all'obbligo per quest'ultimi di indicare con maggiore chiarezza, con cartellonistica a norma, i costi di verde, gasolio e gpl. Infine per i gestori è prevista anche la possibilità di vendere generi non oil, dunque alimenti, bevande, giornali e generi di monopolio. Nel mirino della lenzuolata di provvedimenti anche norme per il settore bancario e assicurativo. In particolare arriva l'obbligo per le società finanziarie di pubblicare su internet le situazioni di conflitto di interesse degli amministratori per le cariche che ricoprono in società concorrenti o controllate da queste. In caso di false informazioni sono previste sanzioni fino a 50 mila euro. Ma è sulla commissione di massimo scoperto sul conto corrente che si misura l'effettiva portata innovativa della normativa. Il costo massimo che la banca potrà richiedere al cliente che sconfina dal suo fido non potrà superare lo 0,5%, per trimestre, della somma messa da disposizione del correntista. A fronte di un «rosso» in assenza di fido è possibile applicare una commissione di istruttoria veloce determinata in misura fissa espressa in valore assoluto, commisurata ai costi. La novità è però la possibilità attribuita al Cicr (il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) di stabilire i casi in cui in relazione all'entità (piccola) e alla durata (breve) dello sconfinamento non è dovuta la commissione di istruttoria veloce. Tradotto: niente spese accessorie per chi resta a zero sul conto solo per qualche giorno e per somme irrisorie. Tra le novità in altri settori, l'assoggettamento alle disposizioni sull'obbligo di pubblicità dei prezzi, ai farmaci da banco e ai prodotti non soggetti a prescrizione medica. In ossequio a una regolamentazione più equa del mercato il ddl prevede anche maggiori obblighi di comunicazione all'Antitrust per le operazioni di concentrazione. In particolare se le imprese che si fondono hanno un fatturato complessivo superiore ai 472 milioni di euro. Previsti scambio di informazioni tra uffici pubblici, regioni e Unioncamere per monitorare l'efficienza dei mercati dei beni e servizi in aree territoriali definite o per determinati settori. Sempre in tema commerciale sono, infine, introdotte norme più stringenti in materia di pratiche scorrette e di pubblicità ingannevole.