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In pochi proseguono gli studi dopo le medie

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.Non è più un'emergenza dell'ultima ora come invece lo è ancora, l'assegnazione di un alloggio. I primi interventi sono iniziati a partire dal 1993 con un gruppo pilota di 200 bambini. Poi dal 1999 gli interventi sono stati pianificati in un progetto specifico di «Scolarizzazione degli alunni rom del Comune di Roma» con durata triennale. Tra gli obiettivi del progetto l'attuazione dei diritti dell'infanzia sanciti dalla Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo dell'Onu e la frequenza scolastica dalla scuola dell'infanzia fino alla conclusione del percorso formativo. Il vero scoglio nella scolarizzazione dei minori rom resta a tutt'oggi il proseguimento della scuola dopo il conseguimento della licenza di terza media. Per facilitare questo è necessario, come si sottolinea nel progetto, responsabilizzare gli adulti rom alla scolarizzazione dei figli fino al traguardo finale. I dati relativi al monitoraggio delle frequenze scolastiche, affiancate a una rilevazione delle competenze acquisite diventono, fondamentali per fotografare l'effettiva scolarità dei minori rom. Nella scuola dell'infanzia, per esempio, l'accesso è frenato dalla non-obbligatorietà, la continua mediazione con le famiglie e i problemi socio-ambientali nei campi. E se l'inserimento nella scuola primaria è più fluido il vero punto critico si ha all'ingresso della scuola superiore di primo grado: i ragazzi rom sono spesso impreparati, mancano di competenze richieste e hanno un inadeguato livello di preparazione. Inoltre la precoce adultizzazione degli adolescenti, specialmente per le ragazze, li spinge a interrompere il percorso scolastico. Dopo le Medie, i pochi che arrivano a prendere la licenza proseguono presso Centri Territoriali Permanenti e Centri di Formazione Professionali. Una minoranza s'iscrive alle scuole professionali e ai tecnici. Si contano sulle dita di una mano quelli che s'iscrivono al liceo. Ecco le percentuali di frequenze dell'anno scolastico 2009-2010: solo il 21% di tutti gli studenti rom hanno avuto una frequenza regolare, il 35% media, il 16% scarsa, il 18% non ha mai frequentato, il 10% è risultato non essere presente per lunghi periodi al campo. Gli iscritti nell'anno scolastico 2010-2011 sono attualmente 1776 studenti di cui 1.192 sono residenti in sette villaggi attrezzati e 584 presso gli insediamenti non attrezzati. Nei sette villaggi attrezzati sono coinvolte circa 114 scuole (27 dell'infanzia, 31 circoli didattici, 19 istituti comprensivi, 17 scuole medie, 10 superiori, 10 centri di froamzione professionale). Nei nove non attrezzati gli istituti coinvolti sono 31 (10 circoli didattici, 10 istituti comprensivi, 4 scuole medie, 3 scuole superiori, 4 centri di formazione professionale). Il 70% dei minori del progetto usufruisce del trasporto curato dalle associazioni che si occupano della scolarizzazione rom e dall'Atac. Il 30% va, invece, a scuola in maniera autonoma.

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