Caso Ruby: i pm rallentano
Slitta la richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi. I pm titolari del fascicolo si sono riuniti anche ieri mattina e stanno ancora lavorando per sistemare le carte e definire la questione giuridica relativa alla separazione dei reati, in modo tale da inviare al gip, questo è l'orientamento, la richiesta di giudizio immediato per il premier solo per il reato di concussione. Quanto all'altra accusa contestata al Cav, la prostituzione minorile, dovrebbe riguardare non più solo Ruby ma anche una seconda ragazza e cioè la brasiliana Iris Berardi che, non ancora diciottenne, sarebbe stata a Villa San Martino. Gli investigatori, infatti, avrebbero accertato la presenza della ragazza in due feste ad Arcore, nel maggio del 2009 e nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 2009, (il giorno prima dell'aggressione in piazza del Duomo a Milano da parte di Massimo Tartaglia). Il telefonino della Berardi, inoltre, «aggancerebbe» la cella di Arcore anche nel novembre 2009. Non sono però gli accertamenti sulla diciannovenne italo-brasiliana a far slittare la richiesta di giudizio immediato, ma problemi di diritto e difficoltà di ordine logistico. «La vicenda è controversa e come tutte le questioni opinabili va studiata», ammette il capo della procura di Milano Edmondo Bruti Liberati. «La concorrenza di due riti speciali», che in questo caso sarebbero l'immediato per la concussione e la citazione diretta da parte del pm per la prostituzione minorile, «è un tema inesplorato». Si tratta di due procedure, ammette Liberati, «che hanno incongruenze oggettive» e per questo la procura sta valutando attentamente il da farsi. Un altro problema che i magistrati devono affrontare è quello relativo alla mole di fotocopie di atti che dovranno essere depositati con la richiesta del processo. Il capo della procura di Milano lamenta l'esiguità del personale giudiziario, anche se, assicura, «noi abbiamo interesse a chiudere nel più breve tempo possibile». Intanto, mentre i legali del premier "recapitano" nuovi verbali difensivi, spunta fuori una nuova inchiesta, questa volta avviata dalla procura di Napoli, che potrebbe coinvolgere Berlusconi. I pm napoletani che indagano sul giro di prostituzione in cui è coinvolta la showgirl Sara Tommasi potrebbero incontrare nei prossimi giorni i loro colleghi milanesi titolari del fascicolo sul caso Ruby per confrontarsi e decidere se trasmettere alla Procura lombarda una parte degli atti. Da alcune telefonate intercettate, infatti, emergerebbero conferme alle ipotesi accusatorie dei pm milanesi in merito al giro di ragazze che ruotano intorno all'impresario Lele Mora e che frequentavano la villa di Arcore. Gli investigatori sono arrivati a Sara Tommasi indagando su un personaggio contiguo alla criminalità organizzata coinvolto nello spaccio di banconote false oltre che in un giro di prostituzione d'alto bordo. Al momento, la sua convocazione in Procura come persona informata dei fatti non è prevista. Dalla procura di Napoli «non mi hanno chiamata ma spero che lo facciano», ha detto Sara Tommasi intervenendo alla trasmissione di RadioDue Un giorno da pecora. «Lo sappiamo tutti che Lele Mora portava le ragazze a Berlusconi», ha spiegato la ragazza. «In questo mondo, in politica o nello spettacolo, ci sono sempre dei giri loschi: in Italia è così. Di conseguenza, non ci spaventiamo, anzi sfruttiamo tutto ciò che ci capita».