Vale milioni la foto del "re desnudo"
«Questa ragazza mi è stata segnalata, nulla di più. Il fatto è che sono uno generoso, se qualcuno mi dice che non può comprare una macchina io la regalo. Di solito regalo mini Cooper...», ha commentato il premier giovedì sera durante la cena con i deputati che hanno formato il gruppo dei cosiddetti «Responsabili» riferendosi al caso Ruby. Ma non sono foto di auto quelle che infiammano il gossip giornalistico e di Palazzo in queste ore. La caccia è alle foto del Silvio desnudo che balla sulla pista del bunga bunga o a mollo nella piscina di Arcore, circondato da odalische smutandate. C'è chi assicura che quelle foto sono sul mercato valgono una fortuna, addirittura qualche milione di euro, e che sono state scattate, in più occasioni, nelle residenze del presidente del Consiglio dai cellulari delle ospiti. In queste ore sono in corso trattative tra agenzie specializzate e alcuni settimanali per aggiudicarsi lo scoop. Poco importa se negli scatti incriminati ci saranno delle minorenni, l'importante è far vedere che il re è nudo. Appunto. Dalla Procura di Milano smentiscono che materiale «scottante» faccia parte degli atti dell'inchiesta. Lo stesso procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati aveva spiegato giovedì che nel corso delle perquisizioni e degli accertamenti degli investigatori sono state trovate delle foto che «per il momento sono assolutamente irrilevanti ai fini dell'inchiesta». E a suonar male è proprio quel «per il momento». Intanto, gli avvocati del Cav, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno presentato cautelativamente una denuncia all'autorità giudiziaria e al Garante della Privacy contro la diffusione di foto del premier «Falsamente costruite». In una nota gli stessi avvocati spiegano che «da più giorni su alcuni quotidiani vengono pubblicate notizie riguardanti immagini asseritamente riprese nei domicili del presidente Berlusconi. In particolare su Il Fatto Quotidiano è riportata con grande evidenza la notizia che vi sarebbero foto del presidente Berlusconi svestito ed attorniato da ragazze e che sarebbe in corso una sorta di asta per l'acquisto di queste immagini. Si deve osservare che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni non essendo possibile che il presidente Berlusconi si sia mai trovato nelle situazioni descritte». Ghedini e Longo ricordano anche che «chiunque si procura indebitamente notizie od immagini attinenti alla vita privata è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni ed alla stessa pena soggiace chi rivela o diffonde tali notizie od immagini. Ciò vale ovviamente per qualsiasi tipo di immagine o notizia indebitamente carpita». Mentre i legali di Silvio contrattaccano, Ruby resta senza difesa: l'avvocato Massimo Dinoia, tra i più noti penalisti della “piazza” milanese, ha lasciato la cliente. Dopo Luca Giuliante, il primo legale che aveva affiancato la giovane marocchina fino al 29 ottobre per poi rappresentare Lele Mora, anche Dinoia ha infatti deciso di rimettere il mandato difensivo e ieri mattina ha consegnato la rinuncia all'incarico ai magistrati che si occupano dell'indagine. «Sono abituato a vedere il mio nome comparire in atti ufficiali. Fare parte di atti acquisiti mi disturba, non è nel mio stile», ha spiegato ieri riferendosi all'agenda sequestrata a Ruby. Una decisione maturata da tempo ma Dinoia, nel rispetto dell'indagine, ha preferito attendere il voto della Camera sulle perquisizioni chieste dai magistrati degli uffici di Giuseppe Spinelli.