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Dal governo via libera al federalismo

Bossi e Berlusconi

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Il giorno più lungo del federalismo municipale si chiude con una seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri, che alle 20 si riunisce e approva definitivamente il decreto legislativo. L'annuncio è del ministro per le Riforme e leader della Lega Nord, Umberto Bossi, che spiega: «Finalmente i Comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano. I soldi resteranno sul territorio dove sono stati prodotti. La Lega mantiene le promesse e porta a casa un risultato concreto nell'interesse dei cittadini».   PAREGGIO IN BICAMERALE - Un'approvazione, quella del Governo, che segue il pareggio del primo pomeriggio in Commissione parlamentare per l'Attuazione del federalismo fiscale: 15 voti favorevoli e 15 contrari. Un esito con il quale la Commissione ha respinto il parere di maggioranza. «È un parere consultivo, si può tranquillamente andare avanti», ha spiegato il vicepresidente della Camera Antonio Leone (Pdl), mentre per il presidente della Commissione, Enrico La Loggia, «con questo pareggio il governo farà il decreto come prevede la legge». La Loggia ha poi criticato la composizione della Commissione, una situazione che a suo dire «va modificata, perchè si è alterato il rapporto tra maggioranza e opposizione». Dopo il voto si è tenuto un vertice Pdl-Lega a Palazzo Grazioli presieduto dal premier Silvio Berlusconi e dal leader del Carroccio sulla linea da seguire. Un vertice che ha ulteriormente rafforzato l'asse tra i due partiti di maggioranza: «Il patto con la Lega e Bossi è saldo. Il Governo ha la maggioranza e va avanti». IL VOTO SUL RUBYGATE - Il presidente della Camera Gianfranco Fini dal canto suo ha parlato di «sostanziale respingimento» della Commissione, che «non è la conseguenza delle singole appartenenze politiche, ma di una valutazione del merito del provvedimento». Per il leader del Pd Pier Luigi Bersani «quello che è stato respinto era un pasticcio. Adesso, ci si fermi. Non ci sono le condizioni né giuridiche, né politiche per andare avanti. Berlusconi e Bossi prendano atto della situazione». Intanto nel tardo pomeriggio la Camera con 315 voti (assente il premier Berlusconi) ha approvato la relazione di maggioranza che rinvia gli atti del caso Ruby alla Procura di Milano. Una nuova prova di tenuta di Pdl e Lega, che così hanno deciso di accelerare anche sul federalismo. Così si arriva al Cdm e all'approvazione del decreto legislativo che fa esultare Bossi, mentre il Pd, con Pierluigi Castagnetti, parla di «atto politico scandaloso, non si è mai visto un Consiglio dei ministri convocato d'urgenza per esprimersi contro una scelta del Parlamento».  

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