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«Non distruggete un passato millenario»

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diGIUSEPPE GRIFEO Basta con le uccisioni e i saccheggi. «Ai giovani egiziani dico: non distruggete il vostro passato millenario, sono beni che non si potranno ricostruire, bisogna preservarli per edificare il vostro futuro. È il momento del dialogo». È l'appello struggente della principessa Irma Capece Minutolo, ultima moglie di Re Farouk I d'Egitto, sposato con rito musulmano il 6 agosto del 1958 sul suo panfilo «La Favorita» ormeggiato a Montecarlo. Le immagini sugli scontri di questi giorni, i saccheggi e le morti in quella che è stata la terra dei faraoni, colpiscono duramente. Donna Irma è provata. Incontrarla è sempre un piacere immenso. Il suo appartamento sulla Cassia è un libro aperto sulla sua carriera quarantennale di cantante lirica e sul matrimonio con Sua Maestà. Le foto con Re Farouk, i ricordi che le ha donato. Poi i successi giunti dopo la morte del sovrano, gli spartiti, le fotografie che la vedono protagonista in tanti teatri del mondo, dall'Opera di Roma fino al Metropolitan di New York e al Massimo di Palermo o la Staatsoper di Vienna. Una donna ampiamente corteggiata e ammirata, compreso un Rothschild che sul finire degli anni 70, oltre a mandarle fasci di rose e a regalarle una Mercedes, la invitò nel suo palazzo vicino Vienna per un concerto solo a lui dedicato. Ma il ricordo di Re Farouk era indelebile e mai si è risposata. Parlando della tragedia in Egitto, gli occhi di Donna Irma si riempiono di lacrime. «È la mia seconda patria. Provo un enorme dispiacere per quanto sta accadendo, amo il popolo egiziano – continua -. Questa rabbia è spiegabile solo da un profondo disagio. Da cattolica ribadisco che amo la religione musulmana, ne ho un grande rispetto, soprattutto per le donne che portano il velo: sono eccezionali. Ho molti amici egiziani che mi chiamano di continuo: "Ha visto che accade? Principessa, lei che è stata la moglie del nostro Re, faccia qualcosa". Ho visto le immagini di un ragazzo poco più che ventenne morto a terra. Mi viene da piangere». «Re Fouad II, figlio di Re Farouk, è estremamente addolorato e amareggiato – racconta Donna Irma -. Ha voglia di vedermi, spero che possa venire in Italia ad aprile. Ha già perso le sue tre sorelle, chiuso il suo matrimonio e adesso, con quello che sta succedendo in Egitto, il colpo è stato grande. Ha nostalgia, vorrebbe tornare lì. Gli ho detto: «Fouad, se vuoi ci andiamo assieme, ma che potremo fare mai noi due?».

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