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Il Cav vuole il "sottosegretario a Internet"

Silvio Berlusconi

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Silvio punta su internet. È un vecchio pallino del premier. Adesso potrebbe diventare uno strumento per rilanciare la sua immagine, per entrare in contatto con una fetta di delusi. Da settimane il premier usa la Rete soprattutto per diffondere i suoi audiomessaggi o videomessaggi. In verità in forma ancora ben poco interattiva, ovvero che non consente ad ascoltatori e spettatori di dire la loro e interagire con il leader. Ma una piccola svolta è in arrivo. E un primo segnale si potrebbe vedere già stamattina. Sarà infatti reso pubblico un appello che chiede al governo di darsi una mossa per ciò che riguarda le nuove tecnologie. Il manifesto è stato pubblicato ieri mattina, evidentemente per un errore tecnico visto che subito dopo il sito che lo ospitava (www.agendadigitale.org) è stato oscurato. Tornerà in chiaro stamattina. Che cosa si chiede? «La redazione, entro 100 giorni, di proposte organiche per un'Agenda Digitale per l'Italia coinvolgendo le rappresentanze economiche e sociali, i consumatori, le università e coloro che, in questo paese, operano in prima linea su questo tema». In pratica di riportare le nuove tecnologie al centro dell'azione di governo. Tra le firme spuntano quelle di Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom, e di Jovanotti. Ma anche di Fiorello e di Guido Scorza, uno dei maggiori esperti di informatica giuridica. E poi ancora: Elserino Piol (Pino Venture) e Paolo Ainio (Banzai), i blogger-imprenditori Stefano Quintarelli e Peter Kruger, ma anche Luigi Gubitosi (Wind), Stefano Maruzzi (Google), Pietro Scott Jovane (Microsoft), Maurizio Decina (Politecnico di Milano), Carlo Alberto Carnevale Maffè (Università Bocconi), Gianluca Dettori (dPixel), Emilio Miceli (Slc-Cgil), Cristiano Esclapon (Banca Esperia), Luca Di Mauro (Sky), Carlo Massarini (autore e presentatore tv) e Marco Pierani (Altroconsumo). E che c'azzecca Berlusconi? C'azzecca, c'azzecca. Perché tra le cento firme compaiono anche quelle di due berlusconiani doc, Marco Camisani Calzolari ed Edoardo Colombo. Chi sono? Sono i due esperti che hanno realizzato il sito www.forzasilvio.it, il primo della serie, che ha fatto da apripista agli altri websites della galassia berlusconiana. E non è un caso. Il Cavaliere ha seguito con attenzione l'evoluzione di internet, si è informato sulla campagna che ha portato all'elezione di Obama a presidente degli States. Una campagna che, appunto, ha fatto largo uso di internet. E potrebbe decidere di tuffarsi sulla Rete nella campagna elettorale che verrà (quando verrà). Un primo segnale potrebbe lanciarlo nelle prossime settimane quando dovrebbe mettere mano alla compagine governativa. Un'ipotesi che infatti si sta facendo largo negli ambienti berlusconiani è di creare un "sottosegretario a internet". Un modo per dimostrare attenzione a quel mondo e per non lasciarlo completamente in mano alla sinistra, soprattutto alle parti più estreme che stanno facendo un gran lavoro alla campagna di sputtanamento del premier. Lavoro che comincia a incidere sul consenso del Pdl.  

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