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E' nato "Forza Giudici"

Michele Santoro

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Hanno trasmissioni televisive e giornali. Una fetta dell'opinione pubblica pende dalle loro labbra. E, soprattutto, hanno i magistrati. Gli unici che in questi 17 anni hanno dimostrato di poter impensierire Berlusconi. Signore e signori ecco a voi «Forza Giudici». Il partito che il 13 febbraio, sotto la sapiente leadership di Michele Santoro, muoverà i primi passi a Milano. Davanti al tribunale che rappresenta ormai l'ultimo «baluardo» dell'opposizione al Cavaliere. Non è una novità. Ci provarono già nel 2002 con i Girotondi. Ma il meccanismo, nonostante qualche manifestazione ben riuscita, si inceppò quasi subito. Troppa improvvisazione. Allora, a scatenare i «moti di piazza», era stato il grido di Francesco Saverio Borrelli. «Resistere, resistere, resistere» era un ottimo slogan, ma il procuratore generale di Milano non aveva il piglio del leader. In diversi tentarono di rivestire quel ruolo. Chi ci riuscì più di altri fu, probabilmente, Nanni Moretti. Ma alla fine anche lui fu costretto ad alzare bandiera bianca. Nove anni dopo ci riprovano. Molti dei protagonisti sono gli stessi di allora, ma stavolta la situazione è diversa. «Forza Giudici» sembra aver deciso di combattere il Cavaliere sul suo stesso terreno. Ha un leader carismatico che ogni giovedì sera «telepredica» a 7 milioni di persone. Non solo, ma Santoro ha anche fatto un giro «dall'altra parte» candidandosi alle elezioni europee del 2004 nelle file dell'Ulivo (730mila preferenze). Il suo, quindi, non sarebbe un esordio in politica. Al suo fianco poi Michele può già schierare, oltre ad una serie di «tramissioni d'area» (da Report a Parla con me, passando per Che tempo che fa), una squadra di tutto rispetto. Si parte dalla carta stampata dove spicca sicuramente Il Fatto quotidiano vicediretto da Marco Travaglio. Il giornalista potrebbe a ragione vestire i panni dell'ideologo di «Forza Giudici». Più riservato di Santoro, preferisce poter esporre il suo «verbo» in assenza di contraddittorio. Di certo Il Fatto ha un feeling diretto con procure e magistrati che non disdegnano scrivere sulle sue pagine. Diverso il caso di Barbara Spinelli. Il «partito Repubblica» difficilmente lascerà la ribalta del palcoscenico al conduttore di Annozero, ma la sua editorialista, che spesso interviene sul Fatto, è una battitrice libera. E non a caso ha lanciato assieme a Santoro e Travaglio l'appello per la manifestazione del 13 febbraio. Più defilato, almeno per ora, Paolo Flores D'Arcais con il suo Micromega. Sul sito della rivista non c'è traccia della mobilitazione di Milano. Ma il direttore, già animatore dei Girotondi, difficilmente mancherà. Per ora si limita a dare le stampe due volumi per festeggiare i 25 anni del bimestrale (uno uscito il 25 gennaio, l'altro il primo marzo) dal titolo emblematico: «Berlusconismo e fascismo». Tra gli interventi anche quello di Andrea Camilleri, il papà di Montalbano, che rappresenta il mondo degli intellettuali organici a «Forza Giudici». Con lui, ovviamente, Roberto Saviano che non passa mai di moda. E la politica? Quella ovviamente insegue. Certo, ci sono gli «indipendenti» come Luigi De Magistris che, eletti nei partiti, li picconano dall'interno. Ma fondamentalmente il Palazzo insegue. Anzi, è proprio l'assenza della politica ad aver spalancato le porte a «Forza Giudici». Che tra una bastonata al Pd e una a Di Pietro (l'ex pm sarà a Milano il 13 febbraio), ha già preso in mano le redini dell'opposizione al premier.

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