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Fioroni: si dimetta anche Fini

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GiuseppeFioroni e la pattuglia della minoranza Modem accostano l'ex leader di An al premier Silvio Berlusconi, sostenendo che entrambi «devono fare un passo indietro per far fare un passo avanti all'Italia». Una richiesta che, però, il segretario Pd Pier Luigi Bersani non appoggia, convinto che «è il momento di concentrarsi» sul premier, come dimostra anche la raccolta di firme che da ieri è entrata nel vivo per raggiungere quota 10 milioni entro l'8 marzo. L'affondo degli ex Ppi del Partito Democratico arriva tre giorni dopo il muro in difesa del presidente della Camera, alzato dal Pd insieme alle opposizioni in Senato dopo l'informativa del ministro Franco Frattini sull'affaire Montecarlo. «È la prima volta - sostiene Fioroni - che sugli errori privati si fa una gara a chi resiste di più nello sbaglio. Di fronte alle vicende private è necessario per loro e per l'interesse principale del paese fare un passo indietro». Un ultimatum, aggiunge il deputato Enrico Gasbarra, nonostante il Pd non escluda un'alleanza con il Terzo Polo in caso di voto: «In questo momento dobbiamo recuperare il coraggio di andare oltre le convenienze della propria parte politica per sostenere il Paese sull'esempio dei padri costituenti». Ma il vertice del partito non è d'accordo con l'affondo di Modem, l'area di Fioroni, Veltroni e Gentiloni. Per Bersani tutte le energie dei democratici vanno concentrate per mandare a casa Berlusconi e «il suo governo che paralizza il Paese». Una mobilitazione che sarà al centro dell'assemblea del Pd della prossima settimana e della raccolta di firme che, sin da ieri, ha registrato, fa sapere il Pd, «file ai banchetti». Un passo in più rispetto alla raccolte di firme lo ha fatto Walter Veltroni promuovendo «una manifestazione civile». «Sarebbe bello se - sostiene l'ex segretario - in uno stesso giorno, in una stessa ora, in tutti gli ottomila comuni italiani, i cittadini si riunissero nella piazza centrale per dire "giriamo pagina, ritroviamo l'Italia"». E mentre Fioroni attacca Fini, succede che Veltroni ottiene il plauso di Filippo Rossi, direttore della fondazione finiana Farefuturo: «Siamo d'accordo con l'idea di una manifestazione, una festa di autorganizzazione civile contro la deriva rissosa e incapacitante che trova nel premier Berlusconi il suo vertice per nulla pentito».

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