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Lite in diretta tra Santoro e Masi

Michele Santoro ad Annozero

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Michele il tribuno che esclude da Annozero un parlamentare e sessanta giovani targati Pdl. La trasmissione che è peggio di una valanga sul caso Ruby. Masi, il dg Rai, che chiama in diretta Santoro e si dissocia. Il conduttore che strepita. Berlusconi che protesta. Lo scontro al calor bianco torna in video, anche se nella notte Michele chi? nega che ci sia stato e gigioneggia: «Se Masi l'ha avuto con me, fatti suoi». A pochi giorni dalla telefonata di Berlusconi all'Infedele e dalla baruffa tra il premier e Gad Lerner. E solleva una selva di proteste, a cominciare da quella del ministro per lo sviluppo economico Romani che annuncia provvedimenti, mentre esponenti del Pdl chiedono la chiusura della trasmissione e quelli dell'opposizione la testa di Masi. «Trasmissione vergognosa», tuona il premier conversando con alcuni invitati alla cena per il compleanno di Micaela Biancofiore. «A tutela dell'azienda mi debbo dissociare dalla maniera più chiara dal tipo di trasmissione che lei sta impostando, come quella della settimana scorsa», è il monito del dg al giornalista. E si apre il duro botta e risposta. «Ad avviso mio e dei nostri legali - avverte Masi - lei sta violando il Codice di autoregolamentazione sui processi in tv, tema sollevato non più tardi di venerdì scorso anche dal presidente della Repubblica Napolitano». Santoro - che nell'anteprima aveva preso le distanze dalla circolare del dg sulla necessità di una partecipazione paritetica del pubblico rispetto alle posizioni degli ospiti («io le claque non le voglio») - incalza il dg chiedendogli a più riprese se intenda chiudere la trasmissione. «Io non interrompo la trasmissione: ho sempre garantito che andasse in onda», precisa Masi. «Non stiamo violando le regole? Risponda!», insiste Santoro. «Non sono io che debbo stabilirlo», dice allora il dg. E ancora, pungolato dal giornalista: «Dissocio me stesso e l'azienda da un tipo di trasmissione che potrebbe violare il codice». Poi un un brusco «buonanotte» di Santoro chiude la conversazione. Dopo la telefonata, Masi fa sapere di aver ribadito per iscritto a Santoro, dopo aver visto la scaletta, «la preoccupazione per un taglio del programma che metteva al rischio l'azienda da nuove sanzioni, anche economiche. È arrivato il momento in cui ognuno deve assumersi e proprie responsabilità ed io mi sono assunto le mie, ripeto, a tutela dell'azienda e dei cittadini telespettatori». E poi, poco prima della chiusura della puntata, sottolinea: «Sul rispetto delle regole vado fino in fondo». Con il dg si schierano governo e Pdl. «Anche stasera Annozero ha superato ogni limite del decoro, della decenza e del rispetto della deontologia giornalistica», attacca il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, annunciando che si attiverà «presso le sedi opportune per richiedere la più stretta osservanza delle regole così gravemente violate». Daniele Capezzone, portavoce Pdl, parla di toni «da piazza Venezia», mentre altri esponenti del Pdl protestano per l'esclusione del deputato Francesco Paolo Sisto dagli ospiti e di 60 simpatizzanti dal pubblico, chiedendo la sospensione del programma. Il Pd invoca invece le dimissioni del dg: «Con una telefonata, iniziata con toni da censura golpista e conclusa con un balbettio da operetta, Masi conferma che non può continuare a guidare la Rai», accusa Paolo Gentiloni. Sulla stessa linea l'Idv con Leoluca Orlando.  

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