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La casa è di Tulliani. Ecco le carte

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Gianfranco Fini

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I documenti prodotti dal governo di Santa Lucia sulla vicenda della casa di Montecarlo e i dati in essi contenuti sono «autentici». Il ministro degli Esteri Franco Frattini lo dice senza tradire la minima emozione davanti all'Aula deserta del Senato. Le opposizioni, dopo aver contestato la «solerzia» con cui il rappresentante del governo si è presentato a Palazzo Madama per rispondere all'interrogazione presentata dal senatore Pdl Luigi Compagna, hanno abbandonato l'emiciclo. E così Frattini legge la sua risposta per un uditorio ridotto ai minimi termini. Anche se è chiaro che le sue parole sono un messaggio lanciato ben oltre le quattro mura del Senato. A settembre dello scorso anno, dopo un'estate di polemiche, venne resa pubblica una comunicazione riservata del ministro della Giustizia dell'isola caraibica che, rivolgendosi al primo ministro, lo informava del fatto che dietro alla Printemps Ltd e alla Timara Ltd, le due società off-shore protagoniste della compravendita dell'appartamento in rue Princesse Charlotte che la contessa Colleoni aveva lasciato in eredità ad Alleanza Nazionale, ci sarebbe stato Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta e cognato del presidente della Camera Gianfranco Fini. Molti misero in dubbio l'autenticità del documento. Così, spiega Frattini, «ritenni di chiedere un chiarimento puro e semplice alle autorità di Santa Lucia circa la genesi e l'autenticità del predetto documento pubblicato da organi di informazione in Italia, e non solo in Italia, onde fugare dubbi, indiscrezioni, retroscena». Il risultato di quella richiesta è una lettera del primo ministro dell'isola Stephenson King datata 10 dicembre 2010 e che, racconta il ministro degli Esteri, è arrivata alla Farnesina «alcune settimane fa». Il testo, in possesso del Tempo, lascia poco spazio alle interpretazioni. Secondo King il contenuto della comunicazione inviata dal ministro della Giustizia è autentico e quindi Giancarlo Tulliani è il «Beneficial Owner» delle due società. Cioè «il proprietario». Insomma stando alla comunicazione ufficiale del governo caraibico non ci sarebbero dubbi. La casa di Montecarlo è del cognato del presidente della Camera. E ora la domanda nasce spontanea: Fini terrà fede alla promessa di dimettersi fatta il 25 settembre? In quell'occasione il leader di Fli fu perentorio: «Se dovesse emergere con certezza che Tulliani è il proprietario e che la mia buona fede è stata tradita non esiterei a lasciare la presidenza della Camera. Non per personali responsabilità che non ci sono, bensì perché la mia etica pubblica me lo imporrebbe». Per la maggioranza quel momento è arrivato. Pdl e Lega chiedono un passo indietro di Gianfranco, mentre i finiani fanno quadrato attorno al leader. Giuseppe Consolo, deputato-avvocato di Fli, si presenta in serata a Porta a Porta e annuncia: «La casa di Montecarlo non è di Tulliani, ho le carte». Quindi tira fuori la lettera di settembre in cui si legge che Tulliani è «beneficial», beneficiario, delle due società. «Tulliani - rimarca - è beneficiario dell'immobile in quanto è inquilino che paga un regolare affitto. Se fosse stato il proprietario non avrebbe pagato l'affitto e sarebbe stata un'altra cosa». Ma la lettera del primo ministro di Santa Lucia dice altro. L'impressione è che la vicenda sia tutt'altro che conclusa. Frattini ha consegnato i documenti alla procura di Roma. Il procuratore Giovanni Ferra e l'aggiunto Pierfilippo Laviani li hanno inseriti nel fascicolo già trasmesso al gip Carlo Figliolia che, il 2 febbraio, dovrà pronunciarsi sull'opposizione alla richiesta di archiviazione delle posizioni di Fini e dell'ex tesoriere di An Franco Pontone, indagati per truffa.  

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