Bruno: «L'omicida è libero ed è citato nelle indagini»
.Il criminologo Francesco Bruno non ha mai creduto alla figura di Raniero Busco come mostro di via Poma. «Non mi sembra sia stata fatta giustizia in questo processo» Perché? «Le ragioni risiedono nel fatto che a considerare bene gli elementi a carico di Busco, sono indizi che non dimostrano che lui abbia ucciso Simonetta, né che sia mai stato in quell'ufficio il 7 agosto del '90. Dimostrano solo che aveva delle relazioni intime con lei». Analizziamo le prove. Sono tre. Partiamo dal morso sul seno di Simonetta. «Il morso riprende il calco dei denti di Busco in modo compatibile. Ma secondo lei un uomo e una donna che fanno l'amore non lo fanno con passione? Che ci sia un morso è normale ed è normale che sia stato Busco a darglielo. Ma non è detto che lo abbia inflitto la sera dell'omicidio. Il seno femminile o è un "oggetto" da mordere o da colpire col coltello, non tutte e due le cose assieme». E la saliva di Busco sul corpetto di Simonetta? «Non è stata trovata una prova inequivocabile. Ammesso però che fosse saliva di Busco, un killer non lo immagino con la bava alla bocca. Il dna della saliva, comunque, è "compatibile" che è una parola non utilizzabile sul piano penale». E il sangue di Busco sulla porta dell'ufficio? «Resta il discorso della "compatibilità": non è una prova». Perché, allora, la Corte lo condanna a 24 anni? «Aspettiamo le motivazioni, ma il ragionamento della Corte mi pare incerto. È stata disegnata una brutta pagina della storia della Giustizia italiana». Ha senso, invece, una condanna a 20 anni di distanza? «I debiti con la giustizia bisogna pagarli, se si è colpevoli. Certo è che dopo tutti questi anni bisognerebbe tenere conto di quanto la persona in questione è cambiata. È stata emessa una sentenza come se vent'anni non fossero mai passati». L'assassino è ancora in giro? «Dorme sonni tranquilli perché molti testimoni sono morti o sono stati intimiditi». Quindi, è vivo? «È vivo, forte e potente. Il suo è stato un delitto perfetto: perché non solo non è stato preso, ma paga un altro al posto suo». Mi scusi, perché dice che è potente? «Perché in tutti questi anni ha tenuto in scacco le forze dell'ordine, investigatori e magistrati. Non so chi sia il killer, ma immagino che il suo nome sia nelle carte processuali». Può darci un profilo? «È una persona insospettabile, si interessa alla ragazza e tenta di stuprarla ma poi non ce la fa fisicamente e la uccide per penetrarla col coltello. È una persona anziana. Non è Busco».