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Ci vuole Fede

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Emilio Fede

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Anche Patrizia D'Addario si presenterà alle elezioni. «Si è vero, mi è stata fatta la proposta di scendere in politica ma non posso dire nulla perché devo ancora incontrare delle persone a giorni a Roma. Lo dirò al momento opportuno». La quarantenne pugliese non usa mezzi termini in tv con Lucia Annunziata e racconta: «Non c'è stato nessun risarcimento, ma solo fango sulla mia persona, sulla mia famiglia e sulla mia vita, ingiustamente. Non ho mai percepito soldi da nessuno». La D'Addario è un fiume in piena: «Alcune ragazze che poi mi hanno infangata hanno ricevuto buste con 10 mila euro», mentre «io non ho mai chiesto né preso soldi» dal premier. Insomma, la escort pugliese sostiene di aver riconosciuto, tra le ragazze che con lei furono invitate a casa di Berlusconi, alcune finite adesso nell'inchiesta della procura di Milano. «Anche loro - racconta - erano a Palazzo Grazioli», e sono le stesse che poi «hanno detto di non conoscermi». Chi sono? «Preferisco non fare nomi, dall'inizio di questa storia non ne ho fatti». Alla domanda se anche durante le serate alle quali partecipò a Palazzo Grazioli ci fossero minorenni, la D'Addario si è limitata a raccontare la presenza di «ragazze molto giovani» ma «non ho chiesto l'età». Poi ha aggiunto: «Ho subito minacce, rivolte anche a mia figlia. C'è chi mi ha detto "te la violentiamo", tanto che l'ho dovuta mettere in un collegio». La escort, finita oltre un anno fa nell'inchiesta della procura di Bari sullo scandalo nel settore della sanità e sui rapporti tra l'imprenditore Giampiero Tarantini e il premier, è tornata a denunciare anche i furti subiti («non ho più nulla» inclusi «foto e computer»), e minacce («un carabiniere, almeno come tale si è presentato, ha cercato di violentarmi»). Se dunque Patriza D'Addario torna alla ribalta, anche il direttore del Tg4 Emilio Fede ha una verità da raccontare. Lo fa sempre in «Mezz'ora» rispondendo alle domande della Annunziata. «Nessuna delle ragazze è stata invitata da me» e comunque, nelle feste con Silvio Berlusconi, «non ho mai visto nulla di trasgressivo». In collegamento da Milano, il direttore ha raccontato quello che succedeva nelle serate di Arcore e non solo. Del resto il giornalista è accusato di induzione e favoreggiamento alla prostituzione. Sarebbe stato lui, secondo l'accusa, a reclutare Ruby e le altre ragazze e a portarle alle feste di Berlusconi. Ma Fede rimanda le ipotesi al mittente. «Le feste ad Arcore avevano uno svolgimento regolare, ne posso essere preciso testimone» ma «non ho mai visto passare soldi - ha assicurato il direttore del Tg4 - Nelle cene c'erano 10-15 persone e non solo ragazze di 25-30 anni. Si parla del premier barzellettiere, ma quando mai? Berlusconi parlava molto di politica, raccontava aneddoti dei suoi viaggi, amava cantare, una volta abbiamo visto Baaria. I suoi figli, il figlio più grande, i suoi amici potevano anche ballare in quelle sere». Perché allora, ha chiesto Annunziata, definire «pimpante» il premier in una telefonata a Lele Mora? «Era un pomeriggio nella villa di Lesa - ha risposto Fede - Ho detto pimpante, perché era il suo momento di serenità, di massima serenità». Quindi un riferimento ai 400 mila euro che il direttore si sarebbe messo in tasca all'insaputa del premier, a cui anzi avrebbe chiesto un milione e 200 mila euro da «girare» a Lele Mora. «Se avessi avuto bisogno di 400 mila euro o anche di più - ha sostenuto - li avrei chiesti a Berlusconi e lui me li avrebbe dati». Fede ha anche affermato che il premier «è amato e non ha quindi bisogno di prezzolare nessuno». «La sua - ha aggiunto - è solo generosità che si vede anche in tante altre vicende. Faccio il caso di Nadia Macrì. Io non l'ho mai vista, mai parlato con lei. La sua storia ha impietosito il premier. Ma cosa spinge una ragazza a dire "sono una prostituta" avendo un figlio, mentendo sui braccialetti. Cosa c'è dietro?». Parla anche Lele Mora: racconta di un premier solo e bisognoso di compagnia e spiega che le cene ad Arcore ci sono sempre state «anche prima della separazione da Veronica». «Tante sere il presidente mi chiamava e mi diceva "sono qui da solo"...». L'agente dello spettacolo, indagato per induzione alla prostituzione, descrive la vita del premier con «una frase letta in un libro: «Il re è solo e va a letto piangendo». Poi precisa di non conoscere Nadia Macrì e di Ruby dice: «Racconta molte bugie ma mai su presunti rapporti sessuali con il premier, che non ha avuto».

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