Su Silvio la Chiesa resta divisa
Cade in un clima particolarmente acceso il vertice della Cei che si aprirà domani ad Ancona. Nel capoluogo marchigiano confluiranno prelati e vescovi da ogni parte d'Italia per il Consiglio episcopale permanente, una riunione di carattere pastorale che rientra nell'agenda annuale della Cei e che quest'anno rischia di avere più che mai un risvolto politico, in alcuni suoi passaggi cruciali. Anche perché – e lo ha confermato direttamente il presidente della Conferenza episcopale, il cardinale Bagnasco – alla riunione si discuterà il caso Ruby. «È quello il luogo istituzionale», ha detto il numero uno dei vescovi italiani. L'intenzione, quindi, è quella di affrontare le ripercussioni di un vicenda che ha scosso l'opinione pubblica, sta avendo pesanti strascichi politici e pone interrogativi sul piano morale. C'è grande attesa, dunque, per i contenuti della prolusione che Bagnasco pronuncerà domani pomeriggio, da cui molti osservatori si aspettano un monito o un appello. Il Ruby-gate, con il coinvolgimento di Berlusconi, ha avuto un impatto pesante sul mondo cattolico e la Chiesa. Pur senza nominare la vicenda, il richiamo del Papa che ha denunciato l'«indebolimento dei principi etici» anche nelle istituzioni è stato chiarissimo. Quando lo scandalo è scoppiato, negli ambienti cattolici c'è stata una fase di silenzio, dovuta a cautela, ma anche a imbarazzo. Poi le gerarchie ecclesiastiche si sono mosse. Prima, per così dire, in ordine sparso, con alcune prese di posizione da parte di singoli vescovi che sono arrivati a prospettare la necessità di un passo indietro da parte del premier se le accuse a cui carico saranno confermate. Poi con l'intervento diretto del Segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, che ha espresso preoccupazione, turbamento e ha chiesto moralità e legalità. Parole durissime, che fanno intravedere una crepa nelle relazioni tra la Santa Sede e l'attuale maggioranza. L'idillio si è rotto? È presto per dirlo. Anche perchè le posizioni rispetto all'attuale governo all'interno del composito mondo della Chiesa non sono tutte uguali. Certo, un ulteriore segnale del tenore dei rapporti potrebbe arrivare proprio dalle parole di Bagnasco. Questa settimana, del resto, il quotidiano della Cei, Avvenire - accompagnato, tra l'altro, da altri organi di stampa cattolici - ha manifestato a più riprese la sua opinione, parlando del caso Ruby come di una vicenda choc, chiedendo di fare al più presto chiarezza e invocando misura e sobrietà da parte di chi ricopre cariche pubbliche. Ad Ancona tra lunedì e venerdì il parterre di vescovi e cardinali sarà nutrito e molti sono gli incontri in programma collegati al Consiglio episcopale. In particolare, la sera del 26 alcuni prelati terranno incontri di approfondimento aperti a tutti. Bagnasco sarà nella Cattedrale di Ancona; il cardinale Tettamanzi, Arcivescovo di Milano nella Concattedrale di Osimo; monsignor Crociata, segretario generale Cei, nella Chiesa della SS. Annunziata di Crocette di Castelfidardo; monsignor Betori, Arcivescovo di Firenze nella Basilica di Loreto; il cardinale Scola, Patriarca di Venezia nel Duomo di Senigallia; il cardinale Caffarra, Arcivescovo di Bologna nel Duomo di Fabriano, monsignor Bregantini, Arcivescovo di Campobasso-Bojano nella Chiesa di S. Antonio di Padova di Falconara Marittima e monsignor Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto nel Duomo di Jesi.