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La tv "barbarica" spara sul premier

Dario Bignardi

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L'argomento di discussione lo offre la lettera che Giulia Bongiorno «posta» sulle pagine di Repubblica. Viviamo un momento, scrive la deputata-avvocato di Fli, «in cui le donne vengono scelte e "premiate" in base non al merito ma a qualcos'altro che con la professionalità, l'impegno, l'intelligenza ha poco o nulla che fare». Insomma, il momento è grave e Daria Bignardi decide di dedicargli una «tavola rotonda» per inaugurare il ritorno delle sue Invasioni Barbariche. In un dibattito del genere non può mancare Paolo Guzzanti, mai dimenticato autore di Mignottocrazia. Uno cioè che ha capito da tempo come funziona il sistema berlusconiano e che si sente quasi in imbarazzo a dire davanti alle telecamere «avevo ragione». Peccato che per capirlo ci ha impiegato due legislature da senatore (dal 2001 al 2008 nelle file di Fi) e quasi un anno da deputato (ha lasciato il Pdl nel febbraio del 2009). Con lui Alba Parietti, il giornalista, nostro commentatore, Ruggero Guarini, il blogger Matteo Bordone, la professoressa Irene Tinagli. Il tema è ormai abusato: il premier non rispetta le donne, le usa e poi le promuove in posti di potere.   E quando Guarini prova ad eccepire che il ministro Mariastella Gelmini è, oltre che «graziosa», «competente», ecco immancabili i fischi del pubblico. Perché Berlusconi, si sa, è brutto e cattivo. I fatti non contano, l'importante è la tesi. Magari da dimostrare attraverso un'intervista a Beppe Severgnini che ripete come un mantra la sempreverde storia del Cavaliere che possiede le tv su cui va in onda la sua difesa. E così il momento di massimo contenuto politico e culturale diventa inevitabilmente quello in cui Sabina Began (ormai ospite fissa di ogni trasmissione sul caso Ruby) confessa: «Berlusconi è come un Gandhi».  

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