Berlusconi prova a ricucire con la Chiesa
Un po' incupito, non con la solita verve. E soprattutto stanco.Al punto che nel pomeriggio si concede un po' di riposo. In serata è arrivata a palazzo Grazioli anche Darina Pavlova, ex attrice bulgara: potrebbe essere la sua fidanzata. Silvio Berlusconi è sempre combattivo. Ma indubbiamente la settimana che volge al termine è stata pesante. Pesantissima. Sono giorni che non dorme, e certo non per il bunga bunga. Non dorme, non riesce a riposarsi. Sfiancato dalla violenza degli attacchi che gli sono stati rivolti. Stamattina tornerà a Milano, ad Arcore. La tormentata villa San Martino che avverte come violata e violentata. Così come fu per villa Certosa in Sardegna, scoperta dai paparazzi: disgustato, decise pure di metterla in vendita. Ci torna dopo aver provato a rassicurare i suoi ministri. Parlando nella riunione del Consiglio dei ministri della mattina assicura: il governo andrà avanti anche se «c'è la volontà di farlo cadere». E se ciò dovesse avvenire, chiarisce il premier, «chiederemo di andare alle elezioni anticipate». Durante la riunione dell'esecutivo, il Cavaliere invita tutti a non cadere nel tranello di procura e media, ovvero di una verità artefatta, di fatti distorti e propagati come assolute certezze. Parla di vere e proprie «strumentalizzazioni». Il capo del governo attacca le trasmissioni come Annozero che si sono occupate dell'inchiesta milanese: «Invece di puntare il dito contro i metodi assurdi usati dai pm mandano in tv persone che io non conosco affatto». Esprime giudizi sferzanti nei confronti di Michele Santoro: «Usano i soldi pubblici per far cadere il governo, ma non ci riusciranno». Il premier non digerisce neanche le frasi incredibili della escort Nadia Macrì, dice senza mezzi termini che a suo giudizio è stata «pagata». E si domanda: perché altrimenti una ragazza con un figlio dovrebbe dichiararsi pubblicamente una prostituta se non ne ha un tornaconto? Altro discorso è quello che riguarda i rapporti con il mondo cattolico. Ci tiene anche a smorzare le polemiche: «Hanno detto che la Chiesa è contro di me ma non è vero», spiega. E aggiunge: «Ho ricevuto rassicurazioni dal Vaticano - sottolinea riferendosi alle parole del cardinale Bertone - mi hanno assicurato che si trattava di un discorso in generale e che non era riferito a me». Nei giorni scorsi c'erano stati più contatti tra esponenti del governo e il Vaticano. Contatti con Gianni Letta. Ma anche altri hanno parlato con i vertici della Chiesa, in maniera riservata. E comunque il messaggio che era arrivato d'Oltretevere era che il cardinale Bertone avrebbe parlato, in una situazione informale, senza esprimere condanne. Le parole del segretario di Stato sono state invece interpretate come una dura reprimenda dai giornali e adesso gli effetti possono essere i più vari. Anzitutto era avviato un dialogo con pezzi di gruppi cattolici dell'opposizione. Con i cattolici del Pd come Giuseppe Fioroni. Con quelli guidati dentro l'Udc da Paola Binetti. Persino con Francesco Rutelli. L'ipotesi, benedetta espressamente dalla Chiesa, era quella di provare a raggiungere intese su provvedimenti. La prova generale doveva essere la legge sul biotestamento. Tutto ciò, tutta questa agenda politica è stata spazzata via e le parole di Bertone appaion chiare. Certo, bisognerà attendere quelle del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, lunedì per avere un quadro completo. Per questo i deputati cattolici del Pdl hanno provato ieri a mettere le mani avanti. Bisognerà attendere qualche giorno per avere il quadro completo. Ma grandi sorprese non le attende più nessuno. Finora in Parlamento il governo ha camminato su un tappeto rosso. Dopo il 14 dicembre il Terzo polo si è liquefatto e finanche a scandalo scoppiato è stato dato l'ok alla relazione sulla Giustizia. Dalla settimana prossima cambia tutto.