Ricatto a Bondi: «O ci dai retta o ti sfiduciamo»
Ildestino del ministro sarà deciso la prossima settimana, quando le mozioni arriveranno in Aula alla Camera. A meno che, è lo spiraglio di salvezza lasciato aperto dal Terzo Polo, Bondi riesca a far inserire nel decreto milleproroghe una massiccia iniezione di fondi per «far uscire dal coma» lo stato della cultura italiana. «Fini e Casini avvallano la decisione di Pd e del partito di Di Pietro, stravolgendo le regole istituzionali», attacca il coordinatore Pdl. Il Terzo Polo accusa il ministro non tanto per il crollo di Pompei ma per i tagli ed i ridimensionamenti subiti in questi anni dal settore della cultura e del patrimonio. Di qui la richiesta di dimissioni che lascia però a Bondi una «prova d'appello» su cinque specifiche richieste, dalla deroga al blocco delle assunzioni al reintegro per 200 milioni del Fondo Unico dello Spettacolo. Richieste che se il ministro riuscisse a far accogliere in consiglio dei ministri «noi siamo pronti a valutare - spiega il leader Api Francesco Rutelli - un atteggiamento diverso».