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Più soldi a Comuni e famiglie

Il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli

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Il ministro per la Semplificazione ha consegnato nelle mani del presidente della bicamerale sul federalismo Enrico La Loggia la bozza definitiva del decreto sul fisco municipale. Una nuova versione nella quale l'esponente leghista ha voluto correggere alcuni punti dopo aver recepito i suggerimenti arrivati dalla minoranza. La responsabilità, ora, passa quindi nelle mani della bicamerale che, come annuncia Calderoli, se darà parere positivo al testo permetterà al governo di «andare avanti fino a fine legislatura» e di impegnarsi per la realizzazione di altre «quattro grandi riforme: quella fiscale, il decreto di sblocco per il rilancio del Paese, la riforma costituzionale e il codice delle autonomie». Al tempo stesso, però, è lo stesso Calderoli ad avvertire che, nel caso in cui dalle commissioni arrivi un parere negativo «politicamente non ha più senso proseguire la legislatura». La decisione è attesa per il 26 gennaio quando la bicamerale voterà il testo composto da otto articoli dei quali riportiamo i più significativi Compartecipazione Irpef Una delle previsioni riguarda la compartecipazione degli introiti delle imposte sui redditi. Il 2% verrà girato ai Comuni. Fondo per le famiglie Vale 400 milioni e serve per agevolare le famiglie con figli a carico che vivono in una casa in affitto. Cedolare secca sugli affitti Possibilità per i proprietari di pagare, in alternativa allo scalone Irpef, una aliquota dell'imposta sugli affitti al 23% per i canoni liberi e al 20% per quelli concordati. La cedolare secca sostituirà, dal 2012, anche l'imposta di registro sul contratto d'affitto. Infine, una quota del gettito della cedolare «è iscritta nell'anno successivo in un apposito fondo e destinata ad interventi in favore delle famiglie dei conduttori di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, con particolare riguardo al numero di figli a carico». Tassa di soggiorno È previsto che possa essere istituita una quota tra 0,5 e 5 euro a notte a seconda della classificazione della struttura ricettiva. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo. «Immobili fantasma» È previsto il quadruplicamento delle sanzioni previste per chi dopo il 31 marzo non si mette in regola con la sanatoria prevista per gli immobili fantasma. Il 75% degli introiti delle sanzioni «è dovuto al Comune sul quale è ubicato l'immobile interessato». Tassazione sulle compravendite Sarà al 9% la tassazione delle compravendite immobiliari a partire dal 2014, che sostituirà l'attuale aliquota dell'8% prevista per l'imposta di registro sulle seconde case e su quelle di lusso. L'aliquota sarà invece del 2% per la prima casa, dalla quale sono comunque esclusi ville e castelli tassati con l'aliquota maggiore. L'imposta, comunque, non può essere inferiore a 1.000 euro. Ai sindaci 30% delle tasse di registro Il 30% del gettito delle imposte di registro e di bollo, ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie vanno ai Comuni che si vedono attribuiti anche l'Irpef in relazione ai redditi fondiari (escluso il reddito agrario) e le imposte di registro e di bollo sui contratti di locazione relativi ad immobili. Passa invece dai territori allo Stato, a partire dal 2012 l'addizionale all'accisa sull'energia elettrica. Ora quindi gli occhi sono tutti puntati al calendario e così, se entro il 26 gennaio la Bicamerale dovrà votare il federalismo municipale, i leghisti guardano già alla prossima scadenza in agenda: il decreto attuativo sulla finanza regionale che dovrà essere approvato entro l'11 marzo. Per quanto riguarda invece quello che tratta dei fabbisogni standard nel settore sanitario la strada sembra essere tutta in salita. Il decreto, che è stato assegnato alla bicamerale il 10 gennaio scorso, è considerato da molti il più impegnativo tanto che è stato oggetto di un confronto tra governo e Regioni durato oltre due mesi. E la partita non si annuncia per nulla più facile in Commissione.  

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