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Al primo voto in Aula l'opposizione si squaglia

Il ministro Alfano

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La maggioranza regge e va avanti. Nei giorni più cupi per l'immagine di Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano si è presentato in aula per la relazione annuale sull'amministrazione della giustizia e ha incassato l'appoggio sia alla Camera sia al Senato. E se a palazzo Madama l'esame non era particolarmente difficile, visto che il centrodestra ha i numeri per governare abbastanza agevolmente, diversa è la situazione a Montecitorio dove invece la situazione è sempre sul filo del rasoio. Ma ieri dall'aula è arrivato un segnale importante per il governo: la relazione di Angelino Alfano è stata approvata con 20 voti di scarto. Il «pallottoliere» si è fermato a 305 per il centrodestra, i voti contrari sono stati 285, un solo deputato si è astenuto. E nell'opposizione i due deputati dell'Mpa Aurelio Misiti e Ferdinando Latteri non hanno votato seguendo le indicazioni del proprio partito. Vuol dire che anche su un tema delicato, delicatissimo come quello della giustizia, specialmente in un momento come questo, Berlusconi può contare su una maggioranza solida. Garantita non solo dal nuovo gruppo di Iniziativa Responsabile che si è formato ieri ma anche su qualche membro dell'opposizione che di volta in volta può schierarsi con il centrodestra. Oppure può «strategicamente» essere assente in aula al momento della votazione per non far cadere l'esecutivo. In modo da far salire l'asticella della maggioranza ben più su dei 3 voti di vantaggio che gli garantiscono proprio i deputati del nuovo gruppo che ieri si è formato ufficialmente. Dei venti previsti fa parte Giampero Catone, ex Pdl poi passato in Fli e infine approdato al Misto, ma non Antonio Gaglione di «Noi Sud» che ha chiesto qualche altro giorno per decidere. Il capogruppo per il momento sarà Luciano Sardelli, anche lui di «Noi Sud» «ma – avverte Silvano Moffa – è una scelta provvisoria, nei prossimi giorni ci organizzeremo meglio, faremo le votazioni per scegliere tutte le cariche». L'apporto del nuovo gruppo sarà decisivo anche per riequilibrare il peso della maggioranza in alcune commissioni (Lavoro, Bilancio, Affari Costituzionali) dove la nascita di Futuro e Libertà ha cambiato gli equilibri. Ma Iniziativa Responsabile dovrà avere anche qualche posto al governo, visto che le poltrone da distribuire sono almeno una dozzina. E il «rimpasto» dovrà avvenire anche abbastanza velocemente proprio per dare nuovo slancio al governo. Resta aperto il capitolo nuove adesioni. Elio Belcastro è ottimista – «siamo venti ma a breve potremo arrivare anche a 23, 24» – mentre Silvano Moffa resta più cauto: «Vedremo con il tempo, il nostro è un work in progress». Di sicuro la situazione incandescente dell'inchiesta di Milano non gioca a favore di possibili «migrazioni» dall'opposizione alla maggioranza. Ma se il centrodestra in aula dimostrerà di «reggere» bene al momento della votazione qualche altro deputato potrebbe essere invogliato ad approdare nei Responsabili.  

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