Del «caso Ruby», in Giunta per le Autorizzazioni della Camera, almeno per questa settimana non se ne parla più.
Ilpresidente, Pierluigi Castagnetti, assicura che sulla richiesta dei Pm di essere autorizzati a perquisire gli uffici del contabile di Berlusconi, Giuseppe Spinelli, si potrebbe arrivare a decidere «entro una decina di giorni». Convocando anche sedute serali o dopo i lavori d'Aula. Avendo tempo, comunque, fino al 14 febbraio. Nell'attesa, la maggioranza affila le armi. Tra ieri e martedì alla Camera e al Senato sono state convocate due riunioni diverse per fare il punto con i parlamentari-avvocati. Un «pool» di deputati, infatti, si sarebbe messo a studiare le carte milanesi per vedere se non sia il caso di presentare esposti al Csm, interrogazioni o interpellanze al ministro della Giustizia. In più, nel centrodestra, si contesta la competenza della Procura di Milano ad occuparsi della vicenda. Secondo il legale del premier e deputato del Pdl Niccolò Ghedini, infatti, la competenza potrebbe essere o del Tribunale dei ministri o di quello di Monza visto che il funzionario della Questura che ricevette la telefonata dal premier «in quel momento - ricorda anche Berlusconi nel suo vide-messaggio - era, come risulta dalle indagini, a Sesto San Giovanni». Ma nel caso in cui il Tribunale dei ministri, nei confronti di Berlusconi, dovesse chiedere «l'autorizzazione a procederè(che dopo la riforma del 1993 dell'articolo 68 della Costituzione è rimasta solo per i ministri e non per i parlamentari) l'Aula della Camera dovrebbe votare a maggioranza dei componenti, cioè con 316 voti.