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Case, squillo e soldi I pm accusano Silvio

Silvio Berlusconi

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«Un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo». Non solo. Ci sono «ampi riscontri investigativi» sul fatto che alcune di loro hanno avuto «la disponibilità gratuita» di una casa nel residence Olgettina a Milano 2. Cinque pagine inviate alla Camera dei deputati per avere l'autorizzazione a perquisire gli uffici del «cassiere» della famiglia Berlusconi. I pm milanesi che indagano sul «caso» Ruby hanno intenzione di chiedere al più presto, forse un paio di settimane, il giudizio immediato per il premier dopo la sua convocazione, atto necessario per inoltrare la richiesta di processo col rito immediato, che verrà valutata dal gip Cristina Di Censo. I magistrati che, ha detto ieri il procuratore capo Bruti Liberati, lavorano «in piena serenità», fanno un quadro preciso. Fu Ruby, il 3 agosto 2010 a raccontare, scrivono, «che alcune delle giovani donne» che partecipano alle feste nelle case del premier «ricevono in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati in Milano 2». Sempre le dichiarazioni di Ruby «fanno ritenere che Minetti Nicole (l'igienista del premier diventata consigliere regionale in Lombardia, ndr), in concorso con Fede Emilio e Mora Dario, nonché in concorso con ulteriori soggetti, abbia continuativamente svolto un'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni, e della minore El Mahroug Karima (Ruby, ndr), individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostituite con Silvio Berlusconi, presso le sue residenze dietro pagamento del corrispettivo in denaro» «nonché gestendo ed intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell'attività di prostituzione svolta». Insomma, secondo i pm i «festini» a casa del premier facevano parte di un più vasto sistema organizzato che tira in ballo, soprattutto, Fede, Mora e la Minetti anche se ci sarebbero altri tre indagati. Fondamentale, secondo la Procura di Milano, anche il ruolo di Giuseppe Spinelli, «quale fiduciario di Silvio Berlusconi, in costante contatto con Minetti Nicole». Nella richiesta di autorizzazione alla perquisizione del suo ufficio, in cui si ipotizza a carico di Silvio Berlusconi il reato di prostituzione minorile, si legge che «risulta ricoprire vari ruoli in diverse società della holding di società riconducibili a Silvio Berlusconi». Ma le risultanze investigative «allo stato non lasciano ipotizzare» che «sia consapevole della natura retributiva dell'altrui attività di prostituzione costituita dalla erogazione di somme di denaro e dalla concessione in comodato delle suddette abitazioni a determinati soggetti, secondo la sopra estesa ipotesi investigativa». Ovviamente «sono state individuate le persone che dispongono degli appartamenti in Milano Due e che risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni in denaro intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Spinelli Giuseppe, e che comunque hanno partecipato ai sopra descritti "eventi", svolgendovi attività di prostituzione». Insomma i pm sono convinti che negli uffici di Segrate ci siano documenti rilevanti legati alle «abitazioni, ubicate in Milano, via Olgettina n. 65, che risultano essere concesse in comodato d'uso a Toti Eisa, Berardi Iris, Garsia Polanco Maria Ester intesa "Marystelle", Espinoza Arisleida intesa Aris, Guerra Barbara, Visan Ioana intesa Annina, De Vivo Concetta intesa Imma, De Vivo Eleonora"». I 21 deputati componenti della giunta per le autorizzazioni si esprimeranno domani (la maggioranza, almeno sulla carta, ha due voti in più). Poi toccherà all'Aula ratificare. Si prepara la battaglia.

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