Silvio è fidanzato
Silvio è fidanzato. Ha una storia con una donna. E non da oggi. Almeno da quando si è separato. E stavolta non è un gossip. O forse è un autogossip. Perché a rivelarlo è proprio lui, Silvio Berlusconi. Rompe il silenzio quand’è sera e ormai i primi telegiornali stanno per andare in onda. Diffonde un videomessaggio registrato nel suo ufficio di Arcore, lo stesso dove venne filmato quello. La confessione in un lungo messaggio in tv Poi replica alle accuse: «Gravissima intromissione». Appare con il solito vestito blu, la solita cravatta a pois, una libreria sullo sfondo, le foto con i figli. Solo alla fine il colpo di scena. Rivela il Cavaliere: «Del resto io, da quando mi sono separato, ma non avrei mai voluto dirlo per non esporla mediaticamente, ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona che ovviamente era assai spesso con me anche in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato». Scatta subito la caccia. Chi è? Chi è la fidanzata? La prima indiziata è Francesca Pascale, giovane consigliere provinciale di Napoli, molto spesso con il Cavaliere al punto che ha trascorso con lui la notte di Capodanno. Lei al telefono esplode in un fragoroso: «Maaaagaaaariii». Se la ride e poi aggiunge: «Magari, magari. Vorrei tanto, sono innamorata di Berlusconi come uomo, come imprenditore, come politico». Quindi tira fuori gli artigli: «Ma lei è un giornalista di politica e sta dietro a queste cose». Veramente è il premier che l'ha rivelato: «Quando? Posso solo dirle che io ci sono state a quasi tutte le cene, normalissime cene. Scrivete un sacco di fesserie. E adesso, mi faccia una cortesia: non metta il mio nome sul giornale». Altra voce che circola invece è una donna matura (la Pascale ha 26 anni), una quarantenne di sinistra. Alfonso Signorini, direttore di Chi, in tv chiese proprio a Berlusconi se fosse vero ma lui smentì categoricamente. Dopo, il settimanale Mondadori lanciò il consiglio al premier: trovati una fidanzata. Nel resto del videomessaggio il presidente del Consiglio si difende dalle accuse che gli rivolge la procura di Milano e mette le mani sulle rivelazioni (soprattutto dalle intercettazioni telefoniche) che stanno per esser rese note. Intromissione nella vita privata. «Alcuni noti pm della Procura di Milano - dice Berlusconi - hanno effettuato una gravissima intromissione nella mia vita privata, effettuando una inaccettabile schedatura dei miei ospiti nella casa di Arcore, con l'individuazione di tutti i loro numeri telefonici, hanno messo sotto controllo per diversi mesi i loro telefoni, hanno adottato un atteggiamento discriminatorio e umiliante nei confronti» di ospiti e amici. Attacco politico. «Ancora una volta - insiste il Cavaliere - la giustizia è stata piegata a finalità di carattere politico, con una volontà chiaramente persecutoria nei miei confronti. A questi pm non è evidentemente piaciuto il voto di fiducia del 14 dicembre tanto che, subito dopo, mi hanno iscritto nel registro degli indagati. A quegli stessi pm non è piaciuta nemmeno la decisione della Corte Costituzionale al punto che, il giorno successivo alla sentenza della Consulta, con una tempistica perfetta, hanno reso pubbliche le loro indagini». Accuse risibili. Il capo del governo torna a ribadire che «le accuse che hanno formulato nei miei confronti sono totalmente infondate e addirittura risibili. Il dirigente della polizia che sarebbe stato “concusso” nega di esserlo mai stato, e la persona minorenne (Ruby, ndr) nega di aver mai avuto avances né tantomeno rapporti sessuali e afferma di essersi presentata a tutti come ventiquattrenne, fatto avvalorato da numerosissime testimonianze». Niente soldi per sesso. Berlusconi ricorda di aver aiutato tante persone, soprattutto nel mondo dello spettacolo. Ma, avverte, «mai in cambio di qualcosa se non della gratitudine, dell'amicizia e dell'affetto. E continuerò a farlo. È assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna. È una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. È una cosa che considererei degradante per la mia dignità». Ribadisce che a lui piacciono i giovani e racconta: «Ho dato spesso incarico ai miei collaboratori di aiutarle per la loro casa, per le cure mediche, per l'educazione dei loro figli. Non c'è mai stata, lo ripeto, mai alcuna correlazione fra denaro e prestazioni sessuali». Difende i suoi. Di Emilio Fede dice che «è un amico carissimo da sempre». Lele Mora «l'ho aiutato in un momento di grande difficoltà economica e di salute», «quando potrà, mi restituirà quanto gli ho prestato». Nicole Minetti «è una giovane donna brava e preparata che sta pagando ingiustamente il suo volersi impegnare in politica». Occhio alle intercettazioni. Suona l'allarme: «Certe frasi, pronunciate in tono magari scherzoso, sono completamente diverse quando vengono lette sulla stampa nelle trascrizioni. E poi molto spesso nelle conversazioni private, tra amici, ci si vanta magari per gioco di cose mai accadute o si danno giudizi superficiali per amore della battuta. E in più è inaccettabile che si facciano delle perquisizioni con metodi intimidatori nelle case di queste persone ospiti». Non si può andare avanti così. L'ultima parte del suo messaggio è più politica. «Non è un paese libero quello in cui quando si alza il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle proprie conversazioni - dice un allarmato Cav -. Non è un paese libero quello in cui alcuni magistrati conducono delle battaglie politiche usando illegittimamente i loro poteri contro chi è stato democraticamente chiamato a ricoprire cariche pubbliche. Non è un paese libero quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno di altri cittadini senza mai doverne rendere conto. Ora si cambia. «Occorre fare immediatamente le riforme, tra cui anche quella della giustizia, che rendano il nostro Paese anche sotto il profilo della tutela dei diritti fondamentali di ogni cittadino simile alle altre grandi democrazie. Noi ci impegneremo strenuamente per fare tutte queste riforme». Il pacchetto che sta preparando il premier è chiaro: riforma complessiva della giustizia o si vada a votare.