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Opposizione unita. Contro Silvio

Pierluigi Bersani

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L'opposizione si ricompatta. Ma ancora una volta nel nome della lotta a Berlusconi, l'unico elemento che riesce a tenere unito il fronte che va da Rifondazione Comunista di Paolo Ferrero al Terzo Polo di Casini, Rutelli e Fini. Tutti insieme nel chiedere che il premier si dimetta. Il più spavaldo è il leader dell'Udc che afferma di essere pronto anche al voto. «È una scelta della maggioranza – avverte – se vuole confessare il suo fallimento rispetto ai problemi del Paese e all'irresponsabilità di un'elezione anticipata, come ha detto il presidente del Consiglio in tutti questi giorni, e vuole oggi andare alle elezioni, noi siamo pronti». Più cauta la presidente del Partito Democratico Rosy Bindi che si augura semplicemente che il Cavaliere lasci la poltrona di Presidente del Consiglio. «Berlusconi deve difendersi nella sede giudiziaria dai gravi fatti di cui è accusato. Se pensa di averlo fatto ieri con quella fiction televisiva, si sbaglia – attacca – Tolga l'imbarazzo al Paese e prenda le decisioni giuste, cioè si difenda in tribunale dalle gravi accuse, perché questa è una situazione insostenibile». E a chi le domanda se Berlusconi si dimetterà, il presidente del Pd risponde: «Mi auguro che ci stia pensando seriamente». Un augurio che serve a far andare a braccetto il Pd e l'Italia dei Valori. L'eurodeputato dell'Idv Luigi De Magistris commenta infatti così: «In qualsiasi stato dell'Europa e in qualunque democrazia normale un presidente del Consiglio indagato per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile sarebbe stato obbligato a dimettersi, tra il coro di "bye bye" generale dei cittadini. Il suo comportamento in altri Stati democratici determinerebbe l'impeachment. Di cosa altro deve macchiarsi oppure essere sospettato per poter compiere un decoroso passo indietro in segno di rispetto delle istituzioni e degli italiani? Quale altra bassezza etica e quale altra accusa giudiziaria devono piovergli addosso per liberarci della sua presenza?». E per una volta anche Rifondazione Comunista è d'accordo con gli altri partiti del centrosinistra. Per il segretario Paolo Ferrero «gli italiani hanno tutto il diritto di non essere più sottomessi a un governo condizionato dai comportamenti privati del presidente del consiglio e di sapere se questo ha violato e viola sistematicamente la legge: per cui Berlusconi lasci e si faccia processare».

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