La verità di Ruby: "Mai sesso col Cav Gli anni? Gli ho detto ventiquattro"
Zero video hot, zero foto compromettenti col premier desnudo. Nulla di nulla. Non sarebbero state trovate immagini relative a feste nelle residenze di Berlusconi nel computer sequestrato a Ruby, coinvolta come parte offesa nell’inchiesta milanese che vede indagato il presidente del Consiglio per concussione e prostituzione minorile. A quanto si è appreso, l'inchiesta, dal punto di vista dell'evidenza delle fonti di prova, si baserebbe soprattutto sull'individuazione delle celle telefoniche con cui gli inquirenti hanno potuto ricostruire la permanenza della ragazza per numerose notti ad Arcore. Ma nel computer della giovane marocchina, zero di zero. Tante foto sì, ma col fidanzato. Alto, moro, un po' stempiato, maglioncino blu, camicia azzurra e jeans. Così compare abbracciato a lei su Facebook. Si chiama Luca Risso, ha 42 anni e di lavoro fa il «night-manager», in sostanza l'organizzatore di serate in discoteca. Patron del Fellini e socio di Tony Manera all'Albikokka, entrambi locali genovesi, Risso è un po' pierre, un po' mentore per Ruby che è pazza di lui, di «isoo sooo» come lo chiama nei messaggi scritti sul social network. L'ultimo, appassionato, risale all'8 gennaio: «Per anni ho cercato piccole cose in un universo infinito...poi ho trovato l'universo nel nostro piccolo mondo... dove l'odio si tramuta in amore, le lacrime in gocce di diamanti lucenti, le delusioni in desideri che si avverano in un batter di ciglia. ti amo grazie d'esistere isoo soooo». Scrive da diciottenne, Karima «Ruby» El Mahroug, e non da «rubacuori». Con le kappa al posto delle «c», con errori ortografici e tanti punti esclamativi. Lei che ha avuto paura di essere fatta fuori, «di fare la fine di Brenda», la transessuale testimone chiave della vicenda di sesso e droga che costrinse alle dimissioni, nel 2009, il governatore del Lazio Piero Marrazzo, morta in un incendio che molti non hanno mai considerato accidentale. Ecco perché dopo le comparsate in discoteca e il compleanno in Ferrari e abito griffato ha preferito spostarsi dai riflettori e defilarsi un po'. Passa i pomeriggi in palestra, piscina e ai «gabbioni», i campi in sintetico dove il fidanzato gioca a pallone, in attesa, dice, «di trovare un lavoro di giorno», quel tanto che basti a scrollarle di dosso l'etichetta di escort. Nel frattempo ha «un ragazzo a cui badare». Si sono incontrati ad agosto: «S'è presentata 3 mesi fa nel mio locale: un pezzo di donna da paura. Più di 1,80 con i tacchi a spillo, gambe perfette, tutto a posto. Simpatica, comunicativa, educata, in grado di intrattenere i clienti senza essere volgare», aveva detto Risso in un'intervista a La Stampa il 3 novembre. I due convivono da qualche mese nella casa di via Swinbourne, a Genova Quarto. Un nido d'amore: «ki avrebbe mai pensato di assaporarla? adesso invece la stò divorando....ke cosa????? la felicità!!», scriveva Ruby su Facebook il 4 gennaio. L'altra mattina l'idillio è stato rotto dalla polizia. «Non sono indagato», ha dichiarato ieri pomeriggio lo stesso Risso uscendo di casa assieme alla marocchina per recarsi alla discoteca Fellini di Genova e raccontando che la perquisizione nell'appartamento di via Swinburne è iniziata di mattina presto ed è terminata verso le 17. «Cercavano foto e video ma anche preziosi. Hanno sequestrato un rolex, il mio pc e alcuni cd musicali». Ruby intanto ai giornalisti continua a ripetere: «Ma quale prostituzione, Silvio mi ha dato 7 mila euro solo perché gli ho chiesto aiuto per trovare lavoro. Il resto sono balle e non mi ha regalato né la macchina, né il centro estetico», ha detto in un'intervista a Repubblica. E a Sky Tg24 ha aggiunto: «Berlusconi non sapeva che fossi minorenne. Sapeva che avevo ventiquattro anni anche perché dicevo a tutti questa cosa, non volevo che si sapesse che fossi minorenne. Il premier ha saputo la mia vera età nel corso della famosa notte del 27 maggio quando sono finita in Questura per la denuncia di furto».