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Bossi: «Più veloce la corsa verso il voto»

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Ècerto però che «se Berlusconi si sente così minacciato potrebbe accelerare la corsa verso il voto». Umberto Bossi ha parlato del caso Ruby al termine dell'inaugurazione di una sede della Lega Nord nel varesotto, dopo che per due giorni le notizie, le indiscrezioni e i commenti sulla vicenda avevano visto il Carroccio tenere toni bassi. Bossi oggi ha anche invitato il presidente del Consiglio a utilizzare una certa prudenza nei confronti dei magistrati. «Capisco - ha risposto ai giornalisti - che si arrabbia, ma è meglio lasciar stare la magistratura, tanto di voti ne piglia già tanti, quindi è meglio non esagerare». Un ragionamento, quello del guadagno in termini di consensi, che il ministro delle Riforme e segretario della Lega Nord rafforza sostenendo che andando avanti di questo passo «la gente inizia a pensare veramente che Berlusconi sia un perseguitato». Detto questo, Bossi non ha voluto dare suggerimenti al premier, come i giornalisti gli chiedevano, e nemmeno sull'opportunità o meno di presentarsi la prossima settimana dai magistrati di Milano «scelga lui» si è limitato a dire. In prospettiva politica però Bossi ha ribadito quello che va dicendo dall'estate scorsa, quando si era consumata ormai la frattura tra Berlusconi e Gianfranco Fini, e cioè che occorresse tornare alle urne. «Se fossimo andati ad elezioni allora - ha argomentato a Lonate Pozzolo - non sarebbero avvenuti tanti pasticci, avremmo già fatto le elezioni e le avremmo stravinte».

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