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Marcegaglia chiama Torino: rientrate in Confindustria

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Laleader degli industriali si è schierata senza più riserve con il Lingotto alla vigilia del referendum a Mirafiori, accantonando i nodi aperti dallo strappo dei Fiat. E ora che il «metodo-Marchionne» ha incassato il sì dei lavoratori dello stabilimento torinese l'obiettivo della presidente di Confindustria è dare concretezza al percorso definito a dicembre in un colloquio negli Stati Uniti con l'ad del Lingotto. E su cui c'è stato un confronto anche con John Elkann, il presidente di Fiat, che siede tra i vicepresidenti al vertice dell'associazione degli industriali. Via dell'Astronomia, ha detto ieri Marcegaglia, «ha già un accordo con Sergio Marchionne e John Elkann per far sì che, nel più breve tempo possibile, quando noi faremo un contratto per auto, Fiat rientrerà in Confindustria». Lo scenario è quello che ha portato Fiat e sindacati, con il no della Fiom, all'accordo per lo stabilimento di Pomigliano d'Arco, poi anche per Mirafiori. Andando allo scontro con i metalmeccanici della Cgil, ma anche ad una uscita («tecnicamente e momentaneamente» sottolinea la Marcegaglia) dal sistema di rappresentanza degli industriali che fa riferimento a Federmeccanica nell'ambito di Confindustria, creando nuove società per gestire i due impianti.

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