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Pronto l'Alemanno bis

Gianni Alemanno

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L'annuncio ufficiale, salvo sorprese, è atteso per oggi pomeriggio. La «quadra» politica infatti sulla nuova giunta capitolina sarebbe stata trovata. Ci sono però ancora dei nodi da sciogliere per quanto riguarda i tecnici. Dopo una lunga giornata di riunioni, fibrillazioni e soprattutto incertezze l'ultimo, e forse definitivo, assetto sul nuovo esecutivo di Roma Capitale che il sindaco Alemanno si appresterebbe a varare oggi, conterrebbe molte novità. Tra queste l'ingresso di Francesco Verbaro, giuslavorista vicino al ministro Sacconi e Gianluigi De Palo, presidente Acli. Il primo andrebbe al Personale, il secondo alle Politiche Sociali. Accordo praticamente chiuso anche per Antonello Aurigemma (Trasporti) e Marco Visconti (Ambiente). Ratificata dunque l'uscita dalla giunta di almeno quattro assessori: Sergio Marchi, Fabio De Lillo, Enrico Cavallari, Laura Marsilio. Non tutto però è stato risolto. Diversi esponenti del partito avrebbero infatti chiesto al sindaco di «sacrificare» uno dei suoi. Per questo sulla «griglia» ci sarebbe finito l'assessore capitolino al Bilancio e deputato, Maurizio Leo. Un sacrificio non da poco per Alemanno che cambierebbe così per la terza volta il nome dell'assessore più importante del Campidoglio. A maggior ragione si sta cercando un «super tecnico» in grado di rimpiazzare Leo. Ancora, si sarebbe rimesso in discussione anche il finiano ex assessore alla Cultura, Umberto Croppi. Con l'uscita della Marsilio, infatti, i «rampelliani» avrebbero perso un assessorato. Non saranno i soli però. A conti fatti ognuno ha perso qualcosa. Cavallari (Augello), De Lillo (ex Fi), Leo (Alemanno). Resta ancora da sciogliere poi il nodo de La Destra, l'accordo per l'ingresso in giunta del partito di Storace, che sembrava raggiunto solo due giorni fa, sarebbe invece sfumato. Gli altri assessori verrebbero infatti riconfermati anche se non si esclude un cambio di deleghe. Sveva Belviso, ad esempio, lascerà le Politiche sociali per occuparsi della Scuola. Il clima in Campidoglio è stato teso ma mai drammatico. E c'è chi riferisce che persino i De Lillo sono usciti «soddisfatti» dall'incontro con il sindaco. Fabio non «rimarrà» a piedi, così come Cavallari, Marchi e Marsilio per i quali si pensa a deleghe di rilievo. L'azzeramento della giunta infatti non è servito soltanto a cambiare qualche nome ma a fissare obiettivi precisi e nuove regole di governance. Le deleghe affidate ai consiglieri comunali verranno profondamente riviste nel numero e nella sostanza. Saranno quindi di meno (ora sono 19) ma peseranno di più. Anche in questo caso le trattative si dovrebbero concludere entro oggi. Il "colpo di teatro", comunque ci sarà. Si sta lavorando ad esempio all'ingresso in giunta di un esponente della comunità ebraica. Qualche nodo da sciogliere insomma ancora c'è e se non sarà la notte a portare consiglio, ci penserà forse la benedizione del Santo Padre che stamattina riceve in udienza i rappresentanti degli enti locali (Alemanno andrà probabilmente con una delegazione), a dare l'illuminazione finale e a far nascere, magari oggi stesso, l'Alemanno bis.

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